Covid, nodo palestre nel dpcm. Il Ministero: “Ancora nessuna decisione”

Il futuro di palestre e piscine è ancora in bilico. Il nuovo dpcm del governo prevede infatti nuove restrizioni, ma non si hanno alcune novità relativamente alle attività sportive.

palestre

Il nuovo dpcm in uscita prevede ulteriori misure restrittive utili a contrastare la risalita nella curva dei contagi di Covid-19. Governo, Regioni ed Enti Locali si sono riuniti nelle scorse ore per definire le linee guida per i cittadini. I nodi da sciogliere rimangono sostanzialmente due: gli orari di chiusura e apertura di bar e ristoranti, nonché la possibilità di somministrare bevande in piedi, e la chiusura di palestre e piscine. Su quest’ultimo tema è arrivata pochi istanti fa una precisazione del Ministero dello Sport.

La nota del Ministero dello Sport

Il futuro di palestre e piscine rimarrà probabilmente in bilico fino all’uscita del nuovo decreto. Se, infatti, gli sport di contatto, come il calcetto, sono stati sostanzialmente vietati per coloro che non sono tesserati in delle società sportive, il discorso è diverso per quanto concerne gli allenamenti individuali. Essi, nel caso in cui avvengano in sicurezza, non dovrebbero destare problemi. Le palestre e le piscine, dunque, salvo sorprese dell’ultimo istante, potrebbero restare aperte, seppure nel rispetto delle norme igienico-sanitare e di distanziamento sociale previste.

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Il Ministero dello Sport, attraverso le dichiarazioni di una fonte pubblicate dall’Ansa, ha specificato che attualmente non esistono disposizioni ufficiali in merito alla chiusura di palestre e piscine. La decisione, infatti, è ancora in discussione.

Ancora – si legge – nessuna decisione è stata presa in merito alla chiusura di palestre e piscine. Il settore ha affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza. Nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati”.