Il mondo della formula uno è un grande calderone di campioni che hanno raggiunto vari record e che hanno segnato la storia di questo sport… come Fernando Alonso. Il piola detiene due record molto importanti, raggiunti appunto durante la sua carriera nel campionato più famoso al mondo.
Fernando Alonso ha cominciato la sua carriera nel mondo della Formula 1 quando era ancora un giovane ragazzo, che colpì appunto il mondo con la sua grande audacia e talento che, negli anni a seguire lo condusse appunto alla scuderia della Ferrari, ma non fu insieme a loro a raggiungere i due record che hanno segnato appunto la sua carriera.
Gli anni d’oro nella Formula 1 Fernando Alonso li ha raggiunti proprio con la Renault, il cui team manager era già lui, ovvero Flavio Briatore.
Flavio Briatore e Fernando Alonso
Ebbene sì, il primo team manager a dare fiducia a Fernando Alonso è stato proprio Flavio Briatore che ha subito capito quanto fosse grande il suo talento, anche se il pilota fosse così giovane.
Ricordiamo, infatti, che in questi anni Alonso era poco più che ventenne ma con una gran voglia di mettersi in gioco e vincere. Non a caso, così è stato per il pilota che è diventato campione del mondo per ben due anni di fila: ovvero nel 2005 e nel 2006. Queste due date per lui diventarono molto importanti, ecco perché.
I due record di Fernando Alonso
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, le due vittorie ai mondiali sopracitati gli hanno permesso di ottenere il record di vincitore più giovane della Formula 1, oltre all’essere l’unico spagnolo ad essere salito sul gradino più alto del podio.
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Non a caso, lo stesso Alonso in occasione di un’intervista rilasciata dopo aver ottenuto per la prima volta il titolo di campione del mondo di Formula 1 ecco che ha dichiarato: “Vengo da un Paese che non ha tradizioni in F1. Ho lottato da solo per ottenere tutto quanto ho avuto… Tutta la carriera si è basata sui risultati che ho fatto nelle categorie minori, con gli sponsor che mi sono procurato da solo. Ora ho raggiunto il massimo che potevo raggiungere…”.