Il commissario tecnico della nazionale di ciclismo si aspetta cose belle dal 2021. Cassani punta su tre punte d’eccezione: Nibali, Viviani e Ganna.
Davide Cassani guarda con fiducia ed entusiasmo a un 2021 che deve dare seguito al buon momento del ciclismo azzurro. Il commissario tecnico della Nazionale italiana è alla guida di un movimento che sta ottenendo risultati importanti da qualche anno a questa parte. E il 2020 ha dato due grandi soddifazioni, come il successo di Giacomo Nizzolo al Campionato Europeo e quello di Filippo Ganna nella cronometro iridata. Due risultati che danno ancor più lustro a una delle Nazionali al top su scala mondiale e che promette grandi cose in quello che sarà anno olimpico.
Cassani, intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, ha parlato dell’importanza dello sport che rappresenta. Il ciclismo è anche una disciplina sicura, considerando tutte le restrizioni anti-Covid. Per questo motivo diventa cruciale dare il giusto prestigio a uno sport come il suo: “Il ciclismo è amato dalla gente. È stato il primo sport a fermarsi e il primo a ripartire con protocolli sanitari così stretti che sono stati presi a esempio. Abbiamo fatto vedere che, pur in momenti difficili, si può fare attività sportiva nel pieno rispetto delle regole“.
Come detto, il 2020 è stato un anno importante per l’Italia del pedale. Cassani vuole condividere le soddisfazioni con il suo team: “Ha vinto la voglia di fare squadra, c’è stato uno spirito di gruppo eccezionale, da soli non si va da nessuna parte. Il merito è di c.t. come Villa e Salvoldi, di De Candido, Amadori e Celestino. Se la squadra funziona, si può vincere“. E poi ci sono i meriti del ct, che lavora 365 giorni all’anno per applicare delle migliorie continue: “Ho allargato i confini, ho tirato il gruppo, ho motivato tutti, mi sono adoperato a trovare risorse. Io lavoro a tempo pieno, tutto l’anno, ma è anche cambiata la mentalità della base. Penso al Giro Under 23, che ha contribuito ad alzare il livello del dilettantismo“.
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Uno degli aspetti che forse frenano una ulteriore crescita del movimento è l’assenza di un team interamente italiano nel World Tour. Cassani è consapevole che bisogna lavorare dal basso per costruire i campioni di domani: “Io guardo ciò che si sta muovendo attorno al mondo della bicicletta, non attorno ai singoli corridori. Ho speranza che entro tre anni ci saranno manager e imprenditori che investiranno di nuovo nelle squadre di vertice. Il momento è unico: il boom delle biciclette, le e-bike, la mobilità in bici, il mercato che cresce. C’è interesse enorme per il ciclismo, non solo per Nibali o Ganna“.
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E a proposito di campioni, il ct ha parlato di alcuni degli atleti in attività. Partendo da Vincenzo Nibali: “È ancora un animale da competizione: è il primo a non essere contento del 2020, e me lo aspetto ancora più cattivo. Sa che c’è l’Olimpiade…“. Cassani spende parole importanti anche per il campione olimpico su pista Elia Viviani: “L’ho visto a Montichiari: è unico, ha una voglia di fare pazzesca. Elia è stato la prima pietra per la nostra crescita“. E poi c’è Filippo Ganna, il grande protagonista del 2020 sui pedali: “Il suo merito è di aver avuto pazienza. Pippo ha fatto tre anni tra i dilettanti, non ha lasciato la pista e adesso la pista gli ha dato la possibilità di vincere anche su strada. Tanti giovani invece hanno troppa fretta e rischiano di bruciarsi“.