Carlo Ancelotti sta cercando di portare in alto il suo Everton, ma non rinuncia a rivolgere un pensiero in Italia. L’ex allenatore di Milan e Napoli continua a seguire con attenzione le sorti della Serie A, in cui in questa stagione la corsa allo Scudetto è piuttosto interessante.
Carlo Ancelotti tra Inghilterra e Italia. Il tecnico originario di Reggiolo è impegnato a lottare in Premier League per regalare un posto in Europa al suo Everton, attualmente al sesto posto della classifica e reduce dalla sconfitta casalinga contro il West Ham. Con un occhio, tuttavia, guarda alla Serie A e a duelli al vertice nati in questa stagione. L’ex Milan e Napoli ha stilato le sue previsioni sulla lotta allo Scudetto e sui big match del sedicesimo turno in un’intervista rilasciata a Radio Anch’io Lo Sport, in onda su RadioRai.
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La sorpresa di questa stagione di Serie A sono senza dubbio le milanesi. Se l’Inter in questi ultimi anni aveva fatto bene, senza tuttavia riuscire realmente a tendere delle insidie alla Juventus (ad oggi indietro rispetto alle altre), per il Milan si tratta davvero di un ritorno tra le grandi. “Che i rossoneri stiano facendo molto bene è evidente, ha trovato continuità e solidità anche se nell’ultimo periodo ha rinunciato a Ibrahimovic, il suo giocatore più importante“. Sulla strada degli uomini di Stefano Pioli mercoledì ci saranno i Campioni d’Italia in carica. Un test ostico per entrambe. “La partita di mercoledì non sarà decisiva ma dirà soprattutto se la Juve è tornata, come sembra dire il risultato di ieri. A Pirlo sono molto affezionato, non ho dubbi che farà bene. Non mi sento di dargli alcun consiglio. È normale avere qualche difficoltà nel trovare la quadra all’inizio. Non sempre un grande giocatore si dimostra un grande allenatore ma ci sono tanti ex campioni che sono diventati grandi allenatori“, ha detto Ancelotti.
Ad approfittare di un passo falso del Milan sarebbe l’Inter, che in caso di vittoria contro la Sampdoria conquisterebbe la vetta. “I nerazzurri sono candidati allo Scudetto per la forza della rosa e per la qualità dell’allenatore. Lo erano anche con le Coppe. Ormai tutte le big hanno rose per gestire il doppio impegno, anzi ora è quasi più complicato gestire una squadra se non ci sono impegni europei. Il loro ritorno ai vertici è frutto dell’intervento forte di un investitore. Il Milan invece deve dire grazie a Maldini che ha fatto grosso lavoro di reclutamento nonostante non abbia la forza economica di altre società”. E sul caso Eriksen: “È un ottimo giocatore, di qualità, ma sta succedendo all’Inter quanto accaduto al Tottenham. Non ha continuità nel giocare“.
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Carlo Ancelotti, inoltre, si è espresso su due giocatori del Napoli di cui conosce molto bene le caratteristiche. “Zielinski è un calciatore completo, che può giocare in tutte le posizioni: io stesso lo impiegavo dappertutto. Gli è mancata la continuità, ma è un elemento in possesso di grande qualità: ha dinamismo e senso della posizione. Lozano è stato acquistato perché ha qualcosa di speciale, è un giocatore molto veloce e rapido, l’anno scorso ha avuto delle difficoltà, perché è arrivato all’ultimo. Ha viaggiato molto per il Messico, perché doveva giocare con la Nazionale“, ha sottolineato.
Parentesi, infine, su Zaniolo, in questi giorni saltato agli onori di cronaca per alcuni aspetti della sua vita sentimentale. “Una volta si diceva che i panni sporchi vanno lavati in casa e dovrebbe essere così anche nel calcio. L’aspetto personale va gestito come meglio si crede ma la pubblicizzazione può essere un danno per tutti. Oggi i social hanno allontanato e reso più difficili le relazioni personali e questo incide anche nella vita privata di tutti noi. Io la chiamo la solitudine dello smartphone. Noi all’Everton abbiamo delle regole di comportamento ma è impossibile impedire l’uso dei social network, dipende poi dall’intelligenza dei giocatori saperli gestire“.
Carlo Ancelotti, dopo il metaforico salto in Italia, torna a guardare alla Premier League, che a causa della pandemia di Coronavirus non sta vivendo un buon momento, come d’altronde l’intero mondo del calcio. “È un momento molto difficile in Premier e in tutta l’Inghilterra. C’è stato un forte aumento dei casi e il calcio ne ha sofferto. Ci sono stati anche degli episodi di negligenza da parte di qualche calciatore durante le feste. La parziale riapertura del pubblico aveva cambiato l’effetto: noi nelle ultime due partite avevamo avuto 2 mila persone allo stadio, poi hanno richiuso per la crescita dei contagi. Il calcio senza spettatori è un’altra cosa“. E aggiunge: “Il calcio sta cambiando non so quanto c’entri la pandemia, si va alla ricerca di un gioco verticale e penso che in futuro la strada da seguire sarà questa“.
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Il suo Everton, tuttavia, deve continuare a pensare al campo per puntare in alto. A gennaio la società potrebbe valutare qualche innesto. I rumors di mercato parlano di un possibile interessamento a Khedira, in uscita dalla Juventus. Su questo aspetto, tuttavia, il tecnico ha le idee chiare: “La rosa che abbiamo è competitiva, in questo momento abbiamo fuori diversi giocatori forti come Allan e Digne ma recupereranno in fretta. Direi che bastano gli investimenti fatti a giugno“.
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