Anche i calciatori hanno un cuore grande. Mohamed Fares, difensore algerino della Lazio, ha donato 2.500 euro al rider pestato e rapinato a Napoli da un branco di sei persone. Serviranno per acquistare un nuovo scooter e permettere all’uomo di continuare a svolgere il suo lavoro.
Mohamed Fares campione di solidarietà.
Il difensore della Lazio ha effettuato una importante donazione nella raccolta fondi organizzata per aiutare il rider di 52 anni aggredito a Napoli da un branco di sei persone che lo hanno picchiato e derubato dello scooter.
Il calciatore contribuirà con 2.500 euro all’acquisto di un nuovo motorino che permetterà all’uomo di continuare a svolgere il suo lavoro.
L’increscioso episodio si è verificato a Napoli nella zona di Calata Capodichino.
La scena, immortalata da un video rapidamente diffuso in rete, è agghiacciante. Sei persone con il berretto di lana e il volto coperto dalla mascherina hanno improvvisamente accerchiato il rider, lo hanno tamponato e riempito di pugni, poi lo hanno scaraventato a terra e gli hanno portato via lo scooter.
Una violenza inaudita che ha suscitato lo sdegno del popolo del web ma non solo.
Immediatamente dopo l’episodio, sul sito web di Go Founding, si è attivata la catena di solidarietà per raccogliere i fondi da destinare all’uomo – padre di due figli – necessari a comprare un nuovo motorino. In poche ore, sono stati raccolti oltre 11mila euro. (qui il link della raccolta fondi)
Tra le donazioni più cospicue spicca quella di Mohamed Fares, 24 anni, difensore algerino della Lazio. Il calciatore è l’utente che fino a questo momento ha offerto la somma più alta. Un gesto ammirevole e per nulla scontato.
La vittima dell’aggressione, avvenuta nella notte tra l’1 e il 2 gennaio è Gianni, un napoletano di 52 anni sposato e con due figli (non riportiamo il cognome per ragioni di privacy).
L’agguato è stato ripreso in un video da un residente di Calata Capodichino che abita a pochi metri dal luogo dell’aggressione. Il filmato è poi stato diffuso su Facebook dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.
Gianni era rimasto disoccupato poco tempo fa dopo aver lavorato in una catena commerciale. Poi si era arrangiato e aveva trovato lavoro come rider per mantenere la sua famiglia.
«Sulla mia pagina Fb – dice Francesco Emilio Borrelli – ci sono già tante dimostrazioni di solidarietà concreta tra cui quella di un calciatore che ha offerto 2.500 euro. Ci sono diversi imprenditori napoletani che, malgrado il periodo di crisi, hanno offerto posti di lavoro».
Nonostante la brutale aggressione, Gianni, sottolinea Borrelli, pur di non perdere il posto di lavoro ha continuato anche nella giornata del 2 gennaio a fare le consegne utilizzando l’auto presa in prestito dalla figlia.
«Diversi rider mi hanno fatto sapere che spesso vengono aggrediti al fine di sottrarre loro gli incassi. In ogni caso i protagonisti dell’aggressione a Calata Capodichino sono dei vigliacchi – conclude Borrelli – si sono accaniti in 6 contro un 50enne».
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