La Football Association torna a parlare della squalifica inflitta a Edinson Cavani per un messaggio dal contenuto razzista pubblicato su Instagram. La Federazione si schiera per la prima volta dalla parte del giocatore, ma non giustifica il Manchester United.
Il caso relativo alla squalifica di tre turni per Edinson Cavani continua a creare polemiche. L’attaccante del Manchester United è stato punito dalla Federcalcio inglese per avere scritto su Instagram ad un amico “Gracias negrito“, messaggio ritenuto dal contenuto razzista. La frase era stata prontamente rimossa dai social nel momento in cui il giocatore era stato avvertito della fraintendibilità delle sue parole, ma ciò non è stato sufficiente ad evitargli il provvedimento. In tanti, tifosi e non, in questi giorni hanno manifestato il proprio sostegno all’ex Napoli. Persino l’Accademia della lingua spagnola dell’Uruguay ha voluto precisare che il termine negrito non è per nulla offensivo, in quanto viene comunemente usato come scherzoso o in segno d’affetto. Un semplice vezzeggiativo, insomma.
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I vertici della Federcalcio inglese, proprio poiché le polemiche non si sono ancora placate, hanno deciso di tornare a parlare. In una nota, dunque, sono state chiarite le motivazioni della squalifica. La commissione disciplinare ammette che nel messaggio di Edinson Cavani non era presente alcun intento razzista, ma allo stesso tempo condanna l’utilizzo del termine negrito per la connotazione che ha in Europa. Inoltre, rimprovera il Manchester Uniter per non avere messo il giocatore a conoscenza di tali aspetti della lingua inglese.
“La commissione ha concluso che non ci fosse alcuna intenzione da parte del giocatore di essere discriminatorio o offensivo in alcun modo. Comprende che quella risposta era affettuosa nei confronti del suo amico uruguaiano e che non fosse razzista o offensiva né per il suo amico, né per gli altri utenti. Tale conclusione è stata supportata da tutte le prove disponibili e tenendo conto del carattere e della risposta del giocatore. Alla luce dell’alto profilo del giocatore, della sua incapacità di parlare inglese e del fatto che abbia quasi otto milioni di followers su Instagram, la commissione è rimasta sorpresa che il suo club non abbia messo in atto una “formazione” in merito al nostro regolamento sull’utilizzo dei social network. Tuttavia, il Manchester United ha preso provvedimenti per garantire che il giocatore abbia una maggiore comprensione delle sue responsabilità sui social media“, si legge nella nota.
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