Cagliari, Piras: “Non andiamo in Coppa Italia contro l’Atalanta con l’ansia”

L’ex giocatore storico del Cagliari Piras ha commentato lo stato di forma della sua ex squadra alla viglia della partita di Coppa Italia con l’Atalanta. La compagine sarda arriva all’appuntamento dopo quattro sconfitte ed il morale a terra, mentre la Dea sta attraversando il suo momento migliore.

Cagliari, l'allenatore Eusebio Di Francesco dà istruzioni a Paolo Faragò, 20 settembre 2020 (foto di Alessandro Sabattini/Getty Images)
Cagliari, l’allenatore Eusebio Di Francesco dà istruzioni a Paolo Faragò, 20 settembre 2020 (foto di Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il Cagliari che arriva in Coppa Italia ad affrontare l’Atalanta è una polveriera: è una squadra senza identità, che non gioca e perde da quattro partite consecutive. Eusebio Di Francesco, al contrario del tecnico Gian Piero Gasperini, sarebbe favorevole al turnover dei giocatori, soprattutto in questo periodo con un calendario molto fitto. La rosa corta, però, non glielo permette e ogni partita non vinta aumenta le possibilità di un suo esonero.

Per il Cagliari, però, il risultato della partita non è già scritto: Gasperini in conferenza stampa ha lasciato intendere di essere infastidito da questo nuovo “formato compatto” della Coppa Italia, che toglie tutte le energie concentrando le gare fra gennaio e febbraio. Questo potrebbe anche significare che la Dea voglia concentrarsi sul campionato e la Champions League, mettendo in secondo piano le gare di coppa.


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Uno dei giocatori storici del Cagliari, Gigi Piras, ha raccontato a TMW: “In questo momento in squadra mancano giocatori che insegnino che il Cagliari è la squadra di una regione e si chiede che si dia tutto per questa maglia. Quando poi perdi e non fai punti, sopraggiunge l’ansia: è successo anche quando giocavo io, in certi periodi. E giocare con l’ansia è una cosa grave“.

Piras spiega le motivazioni che, secondo lui, hanno portato a 4 sconfitte consecutive: “Un po’ per le assenze di giocatori-chiave come Godin, Nandez e Rog che erano quelli che dovevano dare con Joao Pedro e Simeone l’ossatura della squadra con Cragno. C’è stata disavventura del Covid ma questo vale per tutti. Di Francesco ora deve star tranquillo: non andare in confusoine mentale, ha esperienza. E non va sostituito“.