Tokyo 2020, Olimpiadi in bilico: si parla di un ulteriore rinvio

La pandemia ha già rinviato di un anno le Olimpiadi di Tokyo 2020, dall’anno scorso a quest’anno: ma la preoccupazione rimane

Olimpiadi di Tokyo, si vive lo stesso identico copione dello scorso anno. Fino all’ultimo istante, anche troppo tardi, gli organizzatori avevano cercato disperatamente di confermare l’evento che era in programma nell’agosto dello scorso anno.

Tokyo 2020, un altro rinvio?

Poi, di fronte ai numeri e ai gravi problemi internazionali dettati dalla pandemia la decisione di rinviare tutto al 2021. Ma quest’anno i problemi rimangono. Molti i paesi che sono in pieno lockdown, difficilissimo per gli atleti potersi allenare. I programmi sportivi destinati ai giochi olimpici, in teoria, dovrebbero già essere cominciati da un pezzo. Ma in moltissimi paesi, invece, si fa fatica a mantenere in assetto un calendario di eventi sportivi già considerevolmente ridotto.

Nei giorni scorsi il quotidiano britannico “The Times” aveva anticipato la notizia di un piano B, un’alternativa, messa al vaglio dal governo giapponese per tentare di posticipare le Olimpiadi di Tokyo ulteriormente, forse all’anno prossimo. Ma questo renderebbe impraticabile qualsiasi calendario sportivo considerando che ci saranno anche i Mondiali di calcio e che le olimpiadi estive andrebbero in conflitto con quelle invernali in programma a Pechino.

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Aggrappati ai Giochi Olimpici

Oggi il governo giapponese si è affrettato a comunicare che le Olimpiadi sono e restano in programma per quest’anno e che qualsiasi voce di un possibile ulteriore rinvio sarebbe del tutto priva di fondamento. La conferenza stampa indetta dagli organizzatori di Tokyo 2020, preceduta dal presidente del organizzatore e dal Primo Ministro giapponese Yoshihide Suga dovrebbe tranquillizzare le federazioni sportive di tutto il mondo.

Ma la preoccupazione rimane. A pesare, in questo momento, è soprattutto l’opinione pubblica giapponese che, per una questione di costi ma anche di rischi, avrebbe espresso parecchie perplessità circa i Giochi Olimpici chiedendo un rinvio o addirittura la cancellazione. Per Tokyo, che si è indebitata moltissimo realizzando tutte le infrastrutture necessarie addirittura in anticipo rispetto ai tempi previsti, sarebbe un bagno di sangue economico.

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Il piano C

Un’altra eventualità, presa in considerazione ma accolta con scarso entusiasmo degli organizzatori, sarebbe quella di creare a Tokyo una immensa bolla destinata esclusivamente agli atleti. Ma si parla di migliaia e migliaia di persone, un rischio comunque importante. Si tratterebbe di escludere completamente dei giochi gli spettatori, gli addetti ai lavori, i giornalisti. Il danno economico resterebbe ma Tokyo potrebbe trasferire online e in televisione gran parte del business cercando di limitare i danni.

Resta il problema di garantire la sicurezza in piena pandemia a un esercito di atleti provenienti da cinque continenti e non meno di 206 paesi. Si parla di oltre 12mila atleti che prenderanno parte ai 339 eventi suddivisi tra le 33 discipline iscritte. Un’ulteriore alternativa, un piano C, al quale Tokyo sta lavorando in gran segreto e senza troppe certezze.