Rocco Commisso può festeggiare al termine del girone di andata di Serie A. La sua Fiorentina ha infatti conquistato la vittoria tra le mura amiche contro il Crotone. Allo Stadio Artemio Franchi il risultato finale è stato di 2-1 in virtù delle reti di Bonaventura e Vlahovic.
La Fiorentina ha chiuso il girone di andata della stagione 2020/21 di Serie A con il sorriso. Gli uomini di Cesare Prandelli hanno battuto il Crotone nell’anticipo della diciannovesima giornata di campionato, salendo a quota 21 al dodicesimo posto della classifica in attesa che le altre scendano in campo. Tre punti fondamentali per allontanarsi dalla zona retrocessione. Il patron Rocco Commisso può dunque festeggiare, in particolare per i suoi gioielli andati in rete: Jack Bonaventura e Dusan Vlahovic.
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Rocco Commisso, intervenuto ai microfoni di DAZN al triplice fischio del match casalingo, ha commentato la prestazione dei suoi: “Io vengo a Firenze per soffrire. Ci sono volute tre partite per vincere una. Ho parlato con i ragazzi e hanno fatto quello che dovevano. Dobbiamo continuare così. Abbiamo gli stessi punti dello scorso anno alla fine del girone d’andata. Dobbiamo continuare a lavorare, la squadra è buona, un buon allenatore. Quando diamo tutti vinciamo. La mia presenza? La squadra ha perso due partite con me e oggi hanno vinto. Non dipende da me il risultato o come giocano. Quello che voglio fare è solo stare vicino a loro“. E sul ritorno di Ribery: “Lui è stato un idolo a Firenze e spero che continui così. Per il resto non dico altro, io sono quello che ci mette i soldi e basta. Dopo il 6-0 di Napoli la squadra era carica: io sono stato con loro tutta la settimana e non ho pensato ad altro. Non ho voluto criticarli, magari lo avrei fatto in caso di sconfitta oggi“.
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Il patron della Fiorentina, infine, si è espresso sulla intricata questione relativa alla realizzazione dello Stadio: “Spero che si trovi una soluzione. Finora non siamo riusciti a fare nulla, ma il centro sportivo è realtà con la prima pietra che verrà posta nei prossimi giorni. Una cosa che mi rende orgoglioso perché lascio qualcosa di proprietà al club dopo oltre 90 anni. Finché i tifosi sono con noi rimarrò qui, quando non mi vorranno più forse me ne andrò“.
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