Non si placa la scia di polemiche successive alla lite tra Antonio Conte e l’arbitro Fabrizio Maresca a Udine. Dopo il cartellino rosso al tecnico dell’Inter e le parole provocatorie del fischietto napoletano, è arrivato il chiarimento. Ma il battibecco potrebbe costare caro ad entrambi.
“Maresca, sei sempre tu. Anche al Var, sei sempre tu”.
L’eco delle urla di Antonio Conte mentre protestava contro l’arbitro napoletano risuona ancora nelle orecchie dei telespettatori che hanno potuto ascoltare nitidamente le parole del tecnico interista dai microfoni dello stadio di Udine.
Accuse plateali costate il cartellino rosso all’allenatore che si lamentava dello scarso recupero concesso alla fine della partita: soltanto quattro minuti, pochi secondo il tecnico dell’Inter. Nel turbolento finale di gara della “Dacia Arena”, è stato espulso anche Lele Oriali.
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“Bisogna saper accettare anche quando non si vince“, la reazione piccata di Maresca udita dal capannello di giocatori e dirigenti che hanno assistito ai momenti di tensione nel tunnel che conduce agli spogliatoi.
Il litigio Conte–Maresca potrebbe costare caro ad entrambi: l’Inter confida nella clemenza del Giudice Sportivo, anche alla luce delle dichiarazioni di Antonio Conte nella conferenza stampa post-partita in cui ha cercato di smorzare i toni giustificando le proteste con la tensione dettata dall’elevata posta in palio.
L’allenatore dell’Inter rischia però una squalifica superiore alle quattro giornate.
Tutto dipenderà dal rapporto del direttore di gara sulla base della ricostruzione di quanto avvenuto durante il rientro negli spogliatoi.
Secondo quanto prevede il Codice di Giustizia Sportiva, se la gazzarra scaturita nel finale di partita verrà reputata condotta violenta, il provvedimento di squalifica rientrerà nella casistica “sanzioni a carico di dirigenti, soci e tesserati della società”.
In tal caso, Conte potrebbe essere squalificato almeno quattro giornate.
Se invece il rapporto di Maresca si limiterà alla condotta ingiuriosa o irriguardosa nei confronti del direttore di gara, allora la squalifica potrebbe limitarsi a una o due giornate.
Gli episodi più gravi, particolarmente violenti, potrebbero portare a una squalifica di mesi.
Quest’ultima possibilità appare decisamente remota: Conte dovrebbe essere fermato per due turni. La stessa sanzione era stata inflitta a Montella in un caso simile quando era alla guida della Fiorentina e a Castori l’anno scorso quando sedeva sulla panchina del Trapani in Serie B.
Intanto, anche Fabrizio Maresca potrebbe subire delle ripercussioni per la frase provocatoria rivolta a Conte.
Secondo le indiscrezioni riportate da “La Gazzetta dello Sport”, il designatore Rizzoli avrebbe già deciso di tenere il direttore di gara napoletano lontano dall’Inter per qualche mese.
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