Il nuovo direttore sportivo di Alpine F1 rivive le stagioni in Suzuki. Brivio ammette di aver provato a ingaggiare anche Andrea Dovizioso. E su Mir svela: “Dovevo scegliere, ingaggiare lui o Lorenzo”.
Davide Brivio ha aperto un nuovo capitolo della sua vita e della sua carriera. Dopo aver servito per oltre dieci anni nel mondo della MotoGP, è arrivato per lui il passaggio alle quattro ruote. E così, dopo i tanti trionfi in Yamaha e l’ultimo ottenuto in maniera incredibile nel 2020 alla Suzuki, Brivio ha accettato la corte di Renault. Sarà lui il nuovo direttore sportivo della neonata scuderia Alpine F1, che prende il posto della compagine transalpina. Anche se vanno ancora chiarite le sfumature della sua posizione, in termini di ruoli e mansioni.
Davide Brivio ha voluto rivivere le tante stagioni in MotoGP. Nel corso di un’intervista rilasciata per il sito ufficiale del Motomondiale, l’italiano ha ammesso di aver provato a portare con sè Valentino Rossi. I due avevano vinto tanto in Yamaha, ma non c’è stata la sperata reunion. “Nel 2014, dopo aver lasciato la Yamaha, stavo lavorando a stretto contatto proprio con il pilota di Tavullia – ha ammesso Brivio – . Shinichi Sahara, responsabile in Suzuki, mi chiese se fosse possibile avvicinare Valentino per farlo correre con la nostra moto. La sua risposta fu che non gli interessava questo passaggio di marchio e che voleva solo la Yamaha“.
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Dopo non essere riuscito a mettere sotto contratto il suo grande allievo, Brivio ci ha provato con un altro italiano. Ma anche Andrea Dovizioso, come Valentino, ha gentilmente rifiutato la proposta: “Ho contattato anche Andrea, ma all’ultimo momento ha deciso di continuare con la Ducati. Ad ogni modo sono stato contento dei successi di Maverick che lo hanno portato alla Yamaha. Noi in Suzuki, invece, lo abbiamo sostituito con Alex Rins dal 2017, vincendo il ballottaggio con Johann Zarco. Era stata una decisione complicata ma abbiamo scelto bene, nonostante a quell’epoca molti avrebbero scelto il francese”.
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Le scelte oculate per Davide Brivio non si sono fermate qui. E così si arriva alle ultime due stagioni, quelle di Joan Mir in Suzuki alla sua corte. Un’altra scelta a dir poco azzeccata, visti i risultati. “Prima del 2019 ho iniziato a pensare a Joan Mir – ha detto Brivio – , perché mi aveva davvero impressionato in Moto3, ma contemporaneamente si è aperta anche l’opzione di Jorge Lorenzo. Dovevamo scegliere tra di loro. Non abbiamo deciso a livello di piloti, ma a livello di filosofia. Prendere un pilota già fatto e finito o proseguire con un progetto più giovane. Visto il titolo vinto – conclude – direi che abbiamo scelto bene”.