Nella notte è stato approvato il Decreto Cio, a lungo discusso fino a qualche ora fa. Gli atleti italiani, dunque, rappresenteranno la nazione già alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Schiarita anche sul fronte dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026.
Alla fine, la buona notizia per tutto il Paese e nello specifico per il movimento sportivo nazionale è arrivata. L’Italia avrà la sua bandiera e il suo inno nella prossima edizione dei Giochi Olimpici, in programma durante l’estate a Tokyo. La notizia è figlia di un lungo ed estenuante lavoro da parte del Consiglio dei Ministri, che si è concluso solamente durante la notte appena trascorsa. In ogni caso, alla fine della riunione del Governo, si è giunto all’unica conclusione possibile affinchè il Paese sia rappresentato alle prossime Olimpiadi.
È stata l’Ansa a battere il lancio di agenzia più atteso dai vertici dello sport italiano di queste convulse ore. Di fatto, nel bel mezzo di una crisi di Governo che si sta traducendo nelle dimissioni del premier Giuseppe Conte e la composizione di un nuovo esecutivo, il Consiglio dei Ministri ha provato a risolvere l’ultima grande grana a livello sportivo. I ministri, infatti, hanno approvato il decreto legge sull’autonomia del Coni. Questo testo è meglio noto negli ambienti pubblici e sportivi come il “Decreto Cio“.
Si trattava di un passaggio che non poteva più essere rinviata. Anche perchè lo stesso Comitato Olimpico Internazionale aveva stabilito per la giornata odierna l’ultimatum, affinchè venisse garantita la centralità del potere, in ambito sportivo, al Coni. In questo modo, con l’approvazione del Decreto Cio, è stato evitato un evento clamoroso. Una sanzione che l’esecutivo dello stesso comitato olimpico internazionale che consisteva nella sospensione “sub iudice” dell’esecutivo italiano. In questo modo, gli atleti italiani regolarmente qualificati per le Olimpiadi di Tokyo avrebbero dovuto gareggiare in forma indipendente.
Per fortuna questo spauracchio non si è concretizzato. Gli atleti e le squadre italiane che saranno impegnati nelle Olimpiadi di Tokyo 2021 potranno rappresentare il proprio Paese. Ci sarà l’inno in caso di medaglie d’oro – e ci auguriamo che venga suonato tante volte – e sventolerà la bandiera tricolore per ogni volta in cui un nostro rappresentante salirà sul podio.
E con l’approvazione del Decreto Cio potrebbero esserci delle schiarite anche per quanto riguarda l’organizzazione delle Olimpiadi Invernali del 2026, che sono state assegnate a Milano e Cortina d’Ampezzo. La presenza di una legge nazionale non conforme alla Carta Olimpica, infatti, avrebbe bloccato l’organizzazione dell’evento da parte del Coni. Ed era già pronto un ricorso da parte al Tas di Losanna da parte della Svezia, che avrebbe richiesto il subentro da parte di Stoccolma e Aare, sconfitte dalla candidata italiana in sede di voto. In un primo momento sembrava che la situazione stesse vivendo una fase di stallo. Ma quello che potrebbe essere l’ultimo atto ufficiale del Governo Conte II è una vera e propria boccata di ossigeno per lo sport italiano.
Arrivano anche le prime dichiarazioni dopo l’annuncio della presenza di inno e bandiera italiani alle prossime Olimpiadi. In primis quella del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. “Il Consiglio dei Ministri – si legge nella nota – ha approvato il Decreto contenente le norme che sanciscono l’autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Ora l’ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l’Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell’indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019“.
Soddisfatto anche il presidente del Cio Thomas Bach. Il numero uno del Comitato Olimpico Internazionale è stato contattato telefonicamente dal suo omologo al Coni Giovanni Malagò, il quale gli ha comunicato la notizia dell’approvazione del decreto. E la sua reazione è stata composta ma soddisfatta: “Sono molto felice“, avrebbe detto al telefono Bach.
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