Lewis Hamilton: “Sono cresciuto come uomo, l’ottavo titolo sarebbe enorme”

Il campione del mondo si racconta in un’intervista tra lo sportivo e l’uomo. Lewis Hamilton ha parlato anche di temi importanti, come la lotta al razzismo.

La concentrazione del campione – meteoweek.com (photo by Getty Images)

Lewis Hamilton si racconta, e lo fa partendo dai punti più intimi della sua anima e della sua persona. In questi ultimi anni, quello che abbiamo visto non è solo il pilota capace di mettere in riga tutti i suoi avversari, per sei volte negli ultimi sette campionato del mondo di Formula 1. Abbiamo infatti imparato a conoscere anche l’uomo Lewis Hamilton. Una persona che si mette in testa alla fila anche per le lotte per i diritti umani e contro ogni forma di sopruso. Ce ne siamo accorti soprattutto nel 2020, in cui ha portato il Black Lives Matter nel mondo dei motori.

Lewis è stato intervistato per l’edizione odierna di Sportweek. Nel settimanale della Gazzetta dello Sport si legge anche della sua crescita come uomo, da quel lontano 2007 in cui gli sfuggì il Mondiale da debuttante: “Sono cresciuto come uomo, non necessariamente cambiato: è stata un’evoluzione in senso positivo. Con gli anni ho preso consapevolezza delle mie responsabilità e di quale impatto posso avere sulla vita degli altri. Quando sono arrivato in Formula 1 ero un ragazzino, ancora acerbo mentalmente, e mi importava solo correre, correre e correre. Nient’altro. Non pensavo all’ambiente o a cose del genere“.

Il campione del mondo in carica ha ammesso che “a quell’epoca ero così focalizzato sul vincere campionati e fare bene nelle corse che perdevo di vista il resto“. Ma le cose nel frattempo sono cambiate: “Da allora ho fatto un percorso, arrivando a capire tutto questo e il perché io sia qui“. Hamilton sostiene che ci sia una correlazione tra il suo intervento nel sociale e il suo rendimento in pista. “Ho dato tutto me stesso per vincere e mi sono impegnato al massimo per ottenere giustizia contro le discriminazioni sociali. Porre l’attenzione su questi temi, nel tentativo di farli emergere agli occhi dell’opinione pubblica, mi ha dato più forza, un extra boost quando correvo in pista“.

Lewis Hamilton e il feeling con Mercedes

Lewis Hamilton e Toto Wolff – meteoweek.com (photo by Getty Images)

Il pilota inglese sta ancora trattando il rinnovo del contratto che lo lega alla Mercedes. Ma di questo si parlerà a breve. Intanto Hamilton ha fatto capire che, nonostante i sette titoli mondiali vinti, può ancora migliorare come pilota: “Sono convinto di sì. Il talento è quello che ci dà madre natura, ma le qualità tecniche possono sempre essere incrementate. Mi riferisco all’applicazione, all’utilizzo degli strumenti, alla comprensione della macchina e al modo in cui comunichi con gli ingegneri del team. Inoltre puoi affinare la preparazione fisica e ottimizzare l’utilizzo delle energie. Tutti aspetti su cui mi concentro per andare avanti“.

E a proposito del suo contratto, già scaduto e non ancora rinnovato, Lewis punta sul buon rapporto con Toto Wolff. I due sono ormai inseparabili e non sembrano dare seguito ai luoghi comuni sui rapporti tra capo e sottoposto. Anzi, c’è un feeling enorme tra il team principal e il pilota: “Fra il 2015 e il 2016 c’è stato un periodo in cui il nostro legame è davvero cresciuto, per poi consolidarsi nel 2017. Abbiamo cominciato a costruire un terreno d’intesa comune e a discutere in maniera più profonda, senza avere paura di mostrare a vicenda le debolezze e anche i lati forti del nostro carattere. Direi che ci completiamo. E che siamo veri amici“.

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Ma Mercedes continua a fare rima anche con Niki Lauda. Il campione austriaco si è spento quasi due anni fa. Hamilton lo celebrò vincendo a Montecarlo e dedicandogli la vittoria. Ma anche con lui spuntano aneddoti interessanti: “Non ricordo che Niki mi abbia mai dato consigli particolari, seduti a un tavolo. Con me era più il tipo che diceva: “Lewis, va’ là fuori in pista e fatti il culo”. Per lo più scherzavamo, parlando di cose divertenti. Non era il classico mentore. La dinamica fra noi era differente. Conoscendoci, abbiamo scoperto di avere in comune molte cose, più di quante pensassimo, andando oltre il giudizio esteriore. E siamo diventati amici. Mi manca moltissimo“.

La caccia all’ottavo

Oltre a Michael Schumacher, che è l’uomo al quale sta togliendo tutti i record, Lewis ha un idolo fin dall’infanzia. È Ayrton Senna, al quale il campione del mondo lega tanti suoi ricordi di inizio carriera: “Era per il modo in cui correva, per i colori del suo casco, per la passione con cui parlava e per le sue vittorie. Ma anche per come fronteggiava da solo un sistema che non era sempre benevolo verso di lui, qualcosa che ho sperimentato anch’io nella mia carriera, seppure per ragioni diverse. Dicevo fra me: “Voglio diventare un pilota come lui e arrivare in Formula 1”. Mi piacevano le macchine e lo consideravo il mestiere più bello del mondo“.

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Un passaggio importante della vita di Lewis Hamilton sembra essere l’intenzione di diventare un esempio per i giovani. L’inglese ammette che non è facile diventarlo. Ma al tempo stesso vuole lanciare un messaggio: “Se penso alla gara in Turchia il messaggio potrebbe essere: non mollate mai, non badate ai commenti negativi di chi vi odia, a chi vi dice che non potete raggiungere certi traguardi, continuate a credere in voi stessi, perché nessuno meglio di voi può sapere che cosa vuole. Tutti possiamo diventare grandi. Spero di incoraggiare le persone a far sentire la loro voce“.

Ma nel cuore e nella testa di Lewis c’è un solo obiettivo: vincere l’ottavo mondiale. Questo lo renderebbe il pilota più vincente di sempre, ma c’è un grande lavoro da fare per riuscirci. “L’ottavo titolo è una cosa enorme – ha detto – , faccio fatica perfino a pronunciare il numero, però sarà l’argomento di cui tutti parleranno nel 2021 e l’obiettivo su cui focalizzerò i miei sforzi assieme all’incredibile gruppo di persone con cui ho lavorato finora. Ci aspetta una stagione durissima, ve lo assicuro, con la Red Bull che ha dimostrato di essere incredibilmente forte nelle ultime gare dello scorso campionato. Noi abbiamo continuato a usare la massima potenza dei nostri motori, ma loro erano comunque più veloci. Dovremo lavorare parecchio“.

Francesco Cammuca

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