Porto-Juve di Champions League è 2-1: pessimo inizio per la Juve, sotto al 2′ dopo un incredibile pasticcio. Dopo 20 secondi della ripresa va addirittura peggio: 2-0 dei portoghesi. Chiesa tiene vive le speranze. Qui formazioni, tabellino, cronaca live, highlights e pagelle del match degli ottavi dei bianconeri di Pirlo
Rete: 2′ Taremi, 46′ Marega, 81′ Chiesa
Porto (4-4-2): Marchesin 6.5; Manafa 7, Mbemba 6.5, Pepe 7, Zaidu 7; Corona 6.5 (90′ Loum), Uribe 6.5, Sergio Oliveira 7 (90′ F. Conceiçao sv), Otavio 6.5 (57′ Luis Diaz 6.5); Marega 7 (66′ Grujić 6), Taremi 7. All. Conceiçao 7. A disp. Diogo Costa, Barò, Joao Mario, Felipe Anderson, Toni Martinez, Evanilson, Nanu, Sarr.
Juventus (4-4-2): Szczesny 5; Danilo 5.5, De Ligt 6, Chiellini sv (34′ Demiral 6), Alex Sandro 5.5; Chiesa 6.5, Bentancur 5, Rabiot 6, McKennie 5.5 (63′ Morata 6); Kulusevski 5.5 (77′ Ramsey sv), Ronaldo 5. All. Pirlo 5. A disp. Pinsoglio, Buffon, Dybala, Bonucci, Bernardeschi, Di Pardo, Frabotta, Fagioli.
Arbitro: Carlos del Cerro Grande 6.5 (ESP)
Ammoniti: De Ligt (J), Danilo (J), Demiral (J), Alex Sandro (J)
Conceicao si schiera con il 4-4-2, con Taremi ad accompagnare Marega in avanti. In difesa linea a quattro. Nella Juve anche Ramsey è convocato, ma non al top della condizione come Bonucci e Dybala. In avanti la grande novità è il sorpasso di Kulusevski su Morata per affiancare Cristiano Ronaldo. A centrocampo ci sono Bentancur e Rabiot al centro, con Chiesa a destra e McKennie a sinistra. De Ligt e Chiellini coppia centrale difensiva.
ORE 21 – Una notte, una partita, un momento atteso per mesi. E’ iniziato il match del “Do Dragao”: bianconeri con maglia arancione da trasferta. La Juve insegue una Champions che sfugge dal 1996. E purtroppo per la squadra di Pirlo inizia malissimo. Due minuti appena sul cronometro: il Porto pressa alto, la Juve non vuole buttare via il pallone e lo gioca nell’area di rigore tra Bentancur e Szczesny. Il passaggio del centrocampista è troppo corto, si infila Taremi ed è subito 1-0. Incredibile. Più volte, anche con Buffon tra i pali, la Juve aveva mostrato in partite precedenti di voler rischiare a tutti i costi il passaggio arretrato, anche sotto pressing, piuttosto che calciare lontano il pallone: questa sera il prezzo pagato per farlo è però molto alto.
La Juve prova a reagire con alcuni tentativi (ribattuti) di Chiesa e McKennie. Al 23′ altro disimpegno complicato della Juve: Szczesny rinvia corto sui piedi di Sergio Oliveira che prova la conclusione, deviata e fuori non di molto. Al 34′ problema muscolare per Chiellini, dentro Demiral. Juve in grandissima difficoltà: in 45 minuti l’unico tiro in porta arriva a pochi minuti dall’intervallo (41′) con Rabiot. L’azione nasce da un colpo di testa di McKennie che consegna la sforbiciata volante del francese respinta in tuffo da Marchesin. In questa situazione c’è però Ronaldo in fuorigioco. Al 45′ Juve sotto 1-0: la sensazione è che la squadra di Pirlo sia stata traumatizzata dal pasticcio del secondo minuto, quando è stato di fatto regalato il vantaggio al Porto.
Ripresa. Ha dell’incredibile ciò che succede, ancora una volta, all’inizio del tempo: 23 secondi nella ripresa, 2-0 del Porto. La Juve fa tutto meno che reagire alla frittata del primo tempo e si fa sorprendere da Manafa sulla destra. Pallone per Marega che batte Szczesny. Al 51′ Sergio Oliveira sfiora il 3-0 con la Juve in stato di shock: percussione centrale nella terra di nessuno e comodo tiro da dentro l’area di rigore, che viene sparato centralmente in bocca a Szczesny. Fosse stato angolato non ci sarebbe stato nulla da fare, invece i guantoni del portiere della Juve salvano il terzo blackout. Pirlo prova a scuotere una Juve spenta e senza idee: dentro Morata per McKennie al 63′. Bianconeri al tiro solo dai 30 metri con Bentancur e Danilo: conclusioni velleitarie. Fa più male Chiesa al 70′, quando Marchesin evita il 2-1 in tuffo sulla sua sinistra.
In ombra Cristiano Ronaldo, mai in partita: questo è già notizia. Al 75′ CR7 perde il pallone innescando il contropiede del Porto. Sergio Oliveira prova la sventola da fuori, blocca Szczesny. La Juve rientra con la testa sia in partita, sia nella speranza-qualificazione, all’81’: l’azione del 2-1 coinvolge i migliori dei bianconeri. Rabiot al cross, Chiesa a colpire col piattone. Un sollievo per la squadra di Pirlo, poco pericolosa e a tratti disastrosa per 80 minuti. Nel finale la Juve prova anche il clamoroso pareggio dopo una gara in apnea. Più di un dubbio al 93′ per un possibile fallo da rigore su Cristiano Ronaldo, che però prima del gong e del triplice fischio non viene rivisto al Var dall’arbitro. Sul campo del Porto è 2-1: Juve in tilt, c’è da salvare solo il gol (pesante) di Chiesa.
Innanzitutto le parole di Pirlo. Pesanti. Non casuali. “Quando giochi la Champions te ne accorgi…c’è tanta differenza con la serie A“, ha detto il tecnico bresciano in conferenza stampa ieri. Un messaggio esplicito per la Juve, che non potrà permettersi cali di tensione come avvenuto in campionato contro Fiorentina, Inter e Napoli, cadute verticali che hanno fatto male, sparse in mezzo ad un bel percorso di risalita. Un percorso che in ogni caso non toglie alla Juve numeri negativi: mai così male negli ultimi 9 anni in campionato. Pirlo si è portato dietro in Portogallo Dybala e Bonucci (che non sono comunque disponibili) e dovrà fare a meno anche di Cuadrado ed Arthur, acciaccati. Il Porto arriva al match di Champions con una condizione fisica, mentale e psicologica peggiore della Juve: 4 pareggi nelle ultime 4 partite in campionati ed un distacco di 9 punti dalla capolista Sporting Lisbona.
Sarà lo scontro ufficiale numero sei tra le due squadre in Europa. Nei cinque precedenti, il Porto non ha mai vinto contro la Juventus: quattro vittorie dei bianconeri e un pareggio. L’unico scontro tra le due squadre in una fase a eliminazione diretta risale alla stagione 2016/17: anche in quel caso agli ottavi di finale di Champions League e sia nella gara di andata che in quella di ritorno i portoghesi rimasero in dieci uomini nel primo tempo. Passò la Juve con un risultato complessivo di 3-0 (0-2 all’andata, 1-0 al ritorno). I bianconeri, inoltre, sono l’unica squadra insieme allo Zenit San Pietroburgo ad aver affrontato in trasferta il Porto almeno due volte in competizioni europee senza mai subire gol. Curiosamente il Porto ha vinto una sola delle ultime nove partite a eliminazione diretta in Champions League. In questa edizione del torneo, però, i portoghesi hanno una difesa super: la squadra di Coinceiçao è l’unica a non aver subito gol in casa in questa Champions e, complessivamente, non incassa reti da cinque sfide nella competizione.
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