Inizieranno domani i sedicesimi di Europa League per il Tottenham di Mourinho: l’allenatore portoghese ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Wolfsberger.
Inizia domani alla Puskas Arena il cammino del Tottenham di Mourinho verso la finale di Europa League. Si gioca in campo neutro a causa delle regole che impediscono agli inglesi di spostarsi in determinati Paesi. In conferenza stampa, il portoghese ha ammesso di avere come obiettivo la vittoria dell’Europa League, ma secondo lui arrivare al successo sarà molto difficile. Ecco le sue dichiarazioni.
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Potresti fare un quadro generale della squadra? Soprattutto come sta Reguilon? “Non ho buone notizie, non sarà dei nostri. Non è ancora pronto, all’inizio avevamo pensato di portarlo, ma meglio di no. Vedremo per il ritorno. Domani giocheranno i migliori che ho a disposizione, settimana scorsa abbiamo giocato due partite ravvicinate e ho giocatori che hanno corso molti chilometri, alcuni addirittura più di 28. Mi piacerebbe giocare con tutti i titolari, ma non sarà possibile. Comunque mi fido di tutti i miei giocatori, domani giocheranno alcuni che hanno avuto poco spazio”.
Ultimamente ci sono stati molti errori individuali: cosa state facendo in allenamento per evitarli? “Tutto ciò che possiamo, partendo dal mandare ai giocatori sui cellulari delle clip da analizzare, così possono leggerle da soli. Poi ci incontriamo, anche singolarmente. Sul campo stiamo avendo buone sedute di allenamento, anche individuali. Oggi abbiamo svolto una seduta collettiva per prepararci alla partita. Dobbiamo lavorare, è l’unico modo per migliorare”.
Cosa pensi del campo neutro? “La mia opinione non conta, ci sono delle regole e le rispettiamo. C’è già qualcuno che deve prendere delle decisioni. Domani giochiamo in un campo neutro, il ritorno sarà nel nostro stadio. Probabilmente i nostri avversari lo riterranno un po’ ingiusto, perché essendo andata e ritorno di solito una partita si gioca nel proprio stadio, ma le regole sono regole. Molte volte non sono d’accordo, a volte penso siano giuste, ma vanno rispettate. Ora la mia opinione vale zero”.
Quanta pressione avete per questa partita? “Io non sento assolutamente nessuna pressione. Sento grande responsabilità, ed è meglio della pressione. Responsabilità, motivazione e ambizione, non si parla di pressione. L’ho detto ai calciatori e lo dirò di nuovo prima di cena: è una competizione molto lunga, siamo già alla decima partita in questa competizione, il che è strano visto che alcune squadre giocheranno domani per la prima volta in Europa League. È una competizione molto difficile da vincere per tutte queste ragioni, ma dobbiamo avere l’ambizione di vincerla e abbiamo la responsabilità di fare il nostro meglio”.
Pensi che vincere l’Europa League sia il modo più probabile per partecipare alla Champions League l’anno prossimo? “È difficile, però è possibile, in entrambi i casi. Arrivare al quarto posto in Premier è molto complicato, ma matematicamente è possibile. L’anno scorso siamo riusciti ad arrivare in Europa League all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Anche quest’anno faremo il massimo per inseguire il nostro obiettivo. In Europa League c’è un numero incredibile di partite, è ancora molto lunga e ci sono squadre davvero ottime, basta guardare alle inglesi ancora in gioco e ti rendi conto del livello della competizione. Ma è tutto aperto, siamo una delle 32 squadre che può vincere e ci proveremo”.
Domani chi giocherà tra Hart e Lloris? Ultimamente il francese non è stato perfetto. “Non è che un top player, dopo un paio di errori, non sia più tale. Non volevo parlarne, perché non è un mio portiere, ma sicuramente non fraintenderete: guardate Alisson. Ultimamente ha commesso errori gravi, eppure secondo me è uno dei migliori portieri del mondo. Lo stesso vale per Hugo, è un portiere straordinario. Sta avendo continuità dopo il brutto infortunio e da allora, con me, sta giocando davvero bene. Per me rimane lo stesso portiere, la mia scelta numero 1 e ha tutta la mia fiducia. Di Hart posso dire di essere felice che abbia giocato già 9 match quest’anno e, se non sbaglio, sono già più partite rispetto a quelle giocate nelle ultime due stagioni. Dunque, in mezza stagione qua, ha giocato di più rispetto agli ultimi due anni, il che è bene. È un portiere di cui mi fido”.
Pensi che Son sia un po’ stanco ultimamente? “Ha segnato come un attaccante, ma non lo è. Lui è un esterno, perciò è ancora più apprezzabile il numero di gol che ha segnato. Nelle ultime due partite è uno di quelli che ha corso di più. Le persone che non hanno mai giocato a calcio possono dire: “Oh, è circa mezza maratona, perché se i maratoneti corrono tanto non possono farlo anche i calciatori?”, ma il calcio è molto duro, ha alta intensità, bisogna sprintare. Sonny e altri stanno correndo tantissimo. Sono molto felice del suo contributo e ripeto che ha le stesse statistiche degli attaccanti, pur essendo un esterno”.
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