Schwazer: “Non mi fermo qui. Olimpiadi? Ci spero”

Alex Schwazer in un’intervista svela che il prossimo obiettivo è la cancellazione della squalifica. Il marciatore farà di tutto affinchè non cada il silenzio. “Se potrò contribuire a far scoprire qualcosa lo farò”, dice.

L’ultima gioia di Alex, cinque anni fa – meteoweek.com (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images for IAAF)

Alex Schwazer non vuole fermarsi sul più bello. Ora che il traguardo di questa autentica maratona – anche per lui che fa la marcia – sembra all’improvviso più vicino, la sua intenzione è quella di accelerare. Non certo quella di fermarsi e arrendersi al destino e alle angherie subite in questi quattro anni e mezzo. La sentenza del Tribunale di Bolzano, che ha ribaltato il parere colpevole nei suoi confronti, gli restituisce una forza e una vigoria che mancavano da tempo. E ora Schwazer vuole far sì che si creino i presupposti per un suo ritorno alle gare.

Il marciatore altoatesino ha rilasciato una bella intervista per Gazzetta TV. Alla base di tutto ci sono le belle sensazioni dopo la pronunciazione del gip del Tribunale di Bolzano. Una situazione per la quale Schwazer quasi non nutriva più speranze: “Io sono stato archiviato per non aver commesso il fatto, e questa è la cosa più importante. Poi la cosa non meno importante è che in questo decreto di oltre 80 pagine il giudice scrive tutto quello che è successo in questi 4 anni e mezzo. E sono successe davvero tante cose, tutte scritte nero su bianco. Si ristabilisce la mia dignità“.

Al momento, però, Alex non vuole parlare di rivincita. Anzi da parte sua c’è la voglia matta di godersi il momento positivo e di concentrarsi sull’eventuale ritorno in pedana. “Non parlerei di rivincita – sostiene – , perchè in questo momento così bello per me non voglio avere pensieri negativi. La rivincita vuol dire andare contro qualcuno, pensare a qualcuno. Io questo da tanto tempo non lo faccio più. Voglio godermi questo momento. Per me che sono stato il bersaglio di tutto questo, è difficile farmi un quadro chiaro. In questi 4 anni e mezzo non c’è stata una linea precisa, se non quella di farmi passare per colpevole“.

Anche perchè, almeno per il momento, non è del tutto chiara la situazione che è stata costruita attorno ad Alex e al suo coach storico. Sandro Donati, infatti, ha fatto sì che l’atleta pagasse colpe non sue: “Non ho potuto farmi un quadro preciso su una o più persona. L’unica cosa che credo è che è stato comodo far fuori me e al tempo stesso Sandro Donati. Lui è sempre stato molto duro, ha scoperto tante cose. Tutti questi nemici che lui ha, me li sono portati dietro pur non conoscendoli. Sono persone che si sono scagliate contro di me perchè ce l’avevo con lui“.

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L’attesa di Schwazer

Ma cosa manca prima di capire se Alex Schwazer potrà tornare a gareggiare? Ci sono da sistemare alcuni piccoli aspetti, svelati dallo stesso atleta: “Mi aspetto una decisione entro la fine della prossima settimana, è una questione di tempo. Tra poco siamo a marzo, io dovrei ancora qualificarmi per le Olimpiadi. Non c’è tanto tempo, bisogna decidere in fretta. Se ci sarà la possibilità di andare contro Wada o altri, sicuramente lo farò. Non vedo il motivo per cui far calare il silenzio. Mi auguro che si vada avanti e che prima o poi escano dei nomi. Se posso contribuire a questa cosa, sicuramente lo farò“.

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Al momento, però, Alex Schwazer non vuole ancora tornare ad allenarsi. C’è da sistemare gli ultimi dettagli per vincere la battaglia fuori dalle piste. Poi, forse, si potrà pensare a un ritorno sulla scena: “Oggi non andrò avanti. A livello nervoso sono a zero, queste due giornate sono state molto intense. Ho bisogno di avere una discreta condizione. In questi mesi e anni non ho fatto il professionista, gli allenamenti venivano sempre dopo il lavoro. Ho fatto il possibile per mantenermi in una discreta condizione, se ci sarà la possibilità di tornare a gareggiare potrei farlo a un buon livello“.

Francesco Cammuca

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