Una prima fuga di notizie aveva dato per morto Fausto Gresini. I vertici del team da lui fondato, attraverso i social, hanno svelato che per fortuna non è ancora deceduto.
Una fuga di notizie incontrollate hanno fatto temere il peggio riguardo alle condizioni di salute di Fausto Gresini. Ma per fortuna, almeno per il momento, non è giunto il momento di piangere la sua scomparsa. L’ex pilota del motomondiale, divenuto anche un importante team manager (tra i più stimati dell’intero circuito) in base alle notizie circolate in un primo momento si sarebbe spento poco dopo le 22, all’età di 60 anni. Fausto Gresini è ricoverato da diverse settimane in terapia intensiva all’ospedale di Bologna, dopo aver contratto il Covid-19.
Nel corso di queste settimane la situazione è stata purtroppo ondivaga. Non sono mancati i momenti di sconforto, soprattutto nei primi giorni dopo il ricovero di Gresini, quando la situazione era piombata in maniera molto negativa. Poi per qualche giorno è tornata la speranza legata a un possibile risveglio del team principal della squadra da lui stesso ribattezzata con il suo nome. Dal 27 dicembre scorso, giorno in cui Fausto ha varcato la soglia dell’ospedale Maggiore di Bologna, le sue condizioni sono cambiate in più di una circostanza.
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Il mese di febbraio era iniziato con la fiammella della speranza che sembrava potersi riaccendere ancora una volta. Le condizioni dell’ex pilota del motomondiale sembravano poter migliorare, ma purtroppo si è trattato di una speranza effimera in un quadro clinico preoccupante. La polmonite interstiziale, dovuta in gran parte alla contrazione del Covid-19, ha reso pessime le condizioni di Gresini. Poi, il weekend appena trascorso è stato il più difficile e non a caso ha portato alla notizia tragica. Tra venerdì e sabato, infatti, le sue condizioni sono drasticamente peggiorate.
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Tra le altre cose, la scorsa settimana è avvenuta la presentazione del team fondato da Fausto Gresini, che si avvicina anche alla celebrazione dei suoi primi 25 anni di attività. Tutti e quattro i piloti che correranno con le insegne del compianto team principal – due in Moto2 e altrettanti in Moto3 – hanno dichiarato che avrebbero corso, lottato e magari anche vinto per Fausto. Ora hanno un motivo ancor più grande per farlo, visto che l’uomo che li ha scelti per il suo team sta ancora lottando tra la vita e la morte.
Fausto Gresini, nella sua carriera da team principal, ha vinto per due volte il titolo mondiale, in entrambi i casi nella classe “di mezzo”. Prima con Daijiro Katoh (morto pochi anni dopo sulla pista di Suzuka in circostanze tragiche) quando ancora si chiamava 250. Poi con lo spagnolo Toni Elias, nel 2010, al primo anno dell’attuale denominazione di Moto2. Nella classe regina il team di Gresini ha ottenuto due secondi e due terzi posti tra il 2004 e il 2005. I suoi piloti di punta sono stati Sete Gibernau, Colin Edwards e il nostro Marco Melandri.
Come si può leggere qualche rigo più su, Fausto Gresini non è morto. A smentire in maniera categorica questa news ci ha pensato anche il figlio Lorenzo, il quale ha colto anche l’occasione per scagliarsi (giustamente) contro chi ha diffuso quella che è a tutti gli effetti una fake news.
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