La campionessa bergamasca è tornata sul suo infortunio, che le ha negato di esserci ai Mondiali. Sofia Goggia ha anche svelato il suo grande obiettivo: “Ho sempre sognato di vincere le Olimpiadi”.
I Mondiali di Cortina si sono conclusi, con l’Italia che ha portato a casa due medaglie. Forse nessuna delle due era stata messa in preventivo, con Marta Bassino che ha vinto il parallelo e Luca De Aliprandini che ha concluso il gigante maschile in seconda posizione. Al tempo stesso sono arrivati diversi risultati deludenti, come nel caso di Dominik Paris nelle discipline veloci e del tandem Bassino-Brignone in gigante femminile. Ma sono in tanti a sostenere che l’assenza di Sofia Goggia abbia negato almeno una medaglia alla spedizione azzurra iridata.
Sofia Goggia è stata protagonista di una lunga intervista con Dario Puppo e Max Ambesi, le ‘voci’ di Eurosport. La campionessa bergamasca è ripartita proprio dall’infortunio patito in quel di Garmisch. Una situazione incredibile e dolorosa al tempo stesso: “Il mio infortunio è paradossale. Ci pensiamo come un’enorme sfortuna, e lo è, ma a dir la verità poteva andare molto peggio. Sono finita a bordopista su questa neve marcissima, a un metro dalle piante. A livello psicologico mi hanno detto che non dovrebbe lasciare segni. È andata così e se sarò intelligente riuscirò a trarre un insegnamento anche da questo“.
Prima di questo infortunio, la Goggia stava dominando le discese libere di questa stagione. Un poker di vittorie che sta trascinando verso il trionfo nella coppetta di specialità. Ma qual è il segreto dell’azzurra? “Quando un atleta si esprime a determinati livelli e con costanza non dipende da un solo fattore predominante, ma significa che tutti i pezzi del puzzle sono al loro posto. È il frutto di tutto il lavoro che ho fatto a livello mentale e fisico, e sul set up. Avevo una serenità mentale ed emotiva che mi ha permesso di essere libera sugli sci e uscire dal cancelletto senza remore“.
Tra le altre cose, a impressionare della stagione di Sofia Goggia è il fatto di aver vinto su nevi e su tracciati diversi. Una capacità, da parte della campionessa italiana, di essere sempre pronta quando c’è da lottare e da vincere. E anche in questo caso, Sofia svela il suo segreto: “La differenza, il discesista la fa con la lettura del terreno e delle pendenze. È un gioco fine secondo me. Avevo questa attitudine quando ho vinto Olimpiadi e la Coppa di discesa, ce l’avevo quest’anno. Mentre gli anni scorsi ho faticato a ritrovarlo. È fondamentale“.
Ma come abbiamo detto, in tanti sostengono che la sua assenza a Cortina sia stata pesante in termini di medagliere. Sofia non la pensa così, e spiega anche perchè: “Tutti dicono “se ci fosse stata la Goggia a Cortina”…ma nessuno pensa che sarei potuta arrivare indietro, e nessuno mi scaccia l’idea che se fossi arrivata anche seconda sarebbe stato ritenuto un risultato deludente. In Super G, la pista poteva fare al caso mio, ma è sottovalutato l’aspetto neve che non era la classica neve di Cortina. C’è stata predominanza di atlete con determinati tipi di set up. Nei giorni prima la quantità di neve scesa è stata allucinante. Sarebbe stato un terno al lotto“.
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Ma ora c’è da guardare al futuro. Sofia Goggia punta senza ombra di dubbio all’oro alle Olimpiadi. Anche perchè le manca solo quello per completare un palmares impressionante: “Quella è scritta nella pietra, poi non voglio fare il discorso della volpe che non arriva all’uva, mi piacerebbe vincere Mondiale e Coppa eh…quest’anno per la prima volta ho fatto un pensierino alla Coppa, ero lì. Però io penso di essere atleta da giornata secca e la mia carriera lo dimostra. Certo, la continuità che avevo trovato quest’anno era sintomo della mia crescita da atleta. Ho sempre sognato di vincere le Olimpiadi e a un certo punto della carriera mi son ritrovata a mettere in discussione me stessa“.
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Sempre a proposito del sogno olimpico, Sofia ha concluso la lunga intervista svelando i suoi pensieri. L’azzurra ammette che c’è anche la Coppa del Mondo generale al centro delle sue ambizioni: “Ho pensato: “adesso che ho raggiunto il mio sogno, che faccio?” Lì ho capito che il modo migliore per onorare i sogni e volerli sempre. Vincere Coppa del Mondo sarebbe una consacrazione, premierebbe la continuità che io, Sofia Goggia, non ho mai avuto in quanto un po’ mina vagante. Quest’anno stavo un po’ sfatando il mito, ma mi mancavano ancora dei pezzi“.
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