Folorunsho irrinunciabile per mister Baroni e la Reggina: è ancora una volta suo, dopo la rete di Cosenza, il gol che vale tre punti col Pordenone
“Gli sono stato dietro un anno, quando nessuno lo conosceva”. Massimo Taibi, ds della Reggina, parla così di un giocatore che sta diventando il leader della squadra. Ebbene sì: Folorunsho. Più di Menez, più di Denis e più di tutti gli altri. Non a caso mister Baroni da quando è subentrato all’esonerato Mimmo Toscano lo ha sempre fatto giocare in 11 partite su 11, facendolo subentrare solo una volta. Centrocampista, esterno, trequartista, goleador: Folorunsho ha una progressione devastante, doti fisiche e tecniche eccellenti. C’è tutto nel gol contro il Pordenone, l’ultimo dei suoi 5 stagionali: resistenza, corsa, apertura con l’esterno destro, cattiveria, anticipo sul difensore da bomber di razza. I tifosi amaranto sono pazzi di Folorunsho, che però è di proprietà del Napoli e a sua volta lo aveva girato in prestito al Bari. Un Bari che oggi si morde un po’ le mani, sia per lui che per Montalto, autore di 2 gol in 3 partite all’esordio con la Reggina.
Il ds Taibi alla trasmissione del canale ufficiale “Passione Amaranto” è tornato proprio sul valore di Folorunsho: “Folorunsho non lo conosceva nessuno, io l’ho seguito l’anno scorso quando nelle prime partite a Bari giocava. Rinnovare il prestito? Ora ha un valore importante, non sarà facile, vedremo. L’azione del gol? Quando c’è convinzione è così, lui ha una grande forza, è umile, si impegna, migliora di partita in partita. Stavropoulos invece è arrivato a parametro zero, è nostro. Ora dovremo rinnovare. Quando si fanno certe scelte o va bene o va male. Dimitrios ora ci sta dando soddisfazioni”.
Taibi ha poi commentato il grande lavoro di Baroni, che ha tolto la Reggina dalle sabbie mobili ed ha portato la squadra a sei risultati utili consecutivi (con una marea di altri rimpianti, vedi Salernitana, Frosinone e Cosenza). Così il ds: ““Quando abbiamo deciso di cambiare Toscano era un momento di difficoltà. Un allenatore che mi aveva entusiasmato era Baroni e non ho avuto problemi a sceglierlo. Lo avevo cercato tanti anni fa a Modena. E’ pragmatico, cura i particolari, conosce bene la categoria, è riuscito ad entrare nella testa dei giocatori e ha cambiato modulo. Le scelte? Gli allenatori a volte devono avere il coraggio di prendere certe decisioni, anche impopolari. I fatti gli stanno dando ragione. Bellomo? Io parlo tutti i giorni coi ragazzi, sono sempre con loro e col mister. Trasmetto a loro questa idea che devono pazientare, aspettare che arrivi il proprio momento e sfruttarlo al meglio. Menez fa parte della rosa come tutti, ha accettato la scelta di restare fuori ed è chiaro che a nessuno piace non giocare. Sarà da stimolo per fare meglio la prossima. Lakicevic, Situm e Montalto pensiamo di averli per sabato”.
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