Il Milan di Pioli vince e si aggiudica il passaggio agli ottavi di finale. Stankovic torna in Serbia con un pareggio, proprio come all’andata.
“I miei ragazzi sono stati coraggiosi, bravi. C’erano le possibilità per qualificarci ma io non piango, anzi sono molto orgoglioso. Hanno dimostrato che possono fare grandi cose, sarò sempre al loro fianco, se lo meritano”.
Sul ruolo da allenatore
“Anche il club credeva in me, dicevano che ero giovane ma non ho giocato a cricket”.
Su Ibrahimovic
“E’ un fratello, più di un amico. Può resistere a qualsiasi colpo”.
Sul momento del Milan
“Deve migliorare, gli ultimi 20 giorni sono andati un po’ così. Il campionato dipende solo dall’Inter, in questo momento è favorita per lo scudetto”.
Sul finale
“Ero dispiaciuto per l’angolo, ma non piango. Lasciacelo battere, il Milan lo avrebbe battuto, così come altre squadre di questo livello. Lascialo battere l’angolo a questi ragazzi che hanno dato tutto, come premio, ma io non piango”.
Sulla partita
“La squadra, seppur giovane, è mentalmente matura. Non siamo nel nostro momento migliore, i risultati positivi ci hanno dato fiducia, e adesso qualcosa è venuta meno. Dispiace non aver gestito bene il pareggio, ma era comunque importante passare il turno contro un avversario che ci ha messo in difficoltà. Passaggio del turno comunque meritato”.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Se pensiamo alla nostra stagione il bicchiere è ancora colpo di positività. L’Europa League è un nostro obiettivo. Commettiamo qualche errore di troppo, non siamo solidi come prima ma è bene ritrovare un po’ di fiducia e convinzione in più”.
Pioli sulle occasioni create
“Stasera abbiamo avuto le occasioni per chiudere la partita a differenza dell’andata. Anche in 10 l’avversario può creare difficoltà. Abbiamo spinto tanto dall’inizio, a livello mentale abbiamo sempre chiesto tanto. A questi livelli basta qualcosa in meno per diminuire la prestazione e andare incontro alle difficoltà”.
Sul suo atteggiamento in panchina
“Cerco di stare vicino ai miei giocatori, cerco di incitarli. Quando c’è stato bisogno di dire le cose che era giusto dure lo abbiamo fatto. Questa responsabilità ci sta mettendo un po’ il freno ma non deve essere così. Siamo una squadra giovane che affronterà difficoltà, ma queste difficoltà ci devono rendere più forti”.
Sul momento attuale
“Prima riuscivamo a comandare le partite. Adesso ci conoscono di più, qualche volta calciamo un po’ troppo. Se non porti su la palla concedi qualche spazio in più. Dobbiamo provare a dominare di più le partite. Ci vuole più precisione e coordinazione e lavoreremo su quello”.
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