Il pilota francese svela la sua intenzione di tornare a correre dopo l’incidente di Sakhir. E sulla Formula 1 arriva una frecciata da Grosjean: “Continuano a puntare su Hamilton…”.
Romain Grosjean si dice pronto a vivere la sua prima esperienza fuori dalla Formula 1, undici anni dopo il suo debutto nel Circus. Il pilota francese, rimasto appiedato dalla Haas e reduce dal terribile incidente di Sakhir, ha condotto la sua prima conferenza stampa da partecipante al mondiale IndyCar. Il suo obiettivo è quello di godersi il più possibile questa nuova esperienza, dopo aver corso su alcuni dei circuiti più leggendari al mondo. Ora Grosjean si dice pronto a rimettersi in gioco, anche per scrollarsi di dosso le critiche ricevute negli ultimi anni.
La conferenza stampa del pilota transalpino inizia svelando tutte le sue buone intenzioni per l’inizio dell’avventura. E non manca una frecciata nei confronti della Formula 1: “Jimmie Johnson, Scott McLaughlin: questa serie ha piloti e gare del massimo livello. E poi ci sono le stesse possibilità, mentre in F.1 non è così. Basti vedere come stiano insistendo su Lewis Hamilton, che diventerà sicuramente campione del mondo per l’ottava volta. Personalmente io mi ero stufato di uscire sempre al Q1 durante le qualifiche”. E non manca la possibilità di un passaggio all’ovale corto: “Non ne ho ancora parlato con il team, ma penso che ci siano alte probabilità e che mi piacerebbe farlo. Vedremo come vanno le prime gare, poi possiamo valutare”.
Tra l’altro Romain Grosjean, nella sua prima vera esperienza americana, ritroverà una sua vecchia conoscenza. Nel team Dale Coyne Racing, infatti, ci sarà anche Pietro Fittipaldi, con il quale il francese ha condiviso il box della Haas. La 500 Miglia di Indianapolis e il World Wide Technology Raceway di Gateway li vedrà entrambi protagonisti: “Penso che ovviamente sia davvero bello che Pietro possa correre negli speedway – ha detto Romain – , dato che ha anche un impegno con la mia vecchia Haas. Se lo merita, è una ottima riserva e anche un bravo ragazzo. Andiamo sempre molto d’accordo noi due. Quando mi ha telefonato per dirmi che avrebbe corso in Texas ero strafelice per lui”.
In vista del suo debutto, Grosjean ammette che dovrà cambiare atteggiamento. Se non altro dovrà riscoprirsi umile come in un nuovo debutto. Per lui si tratta di una prima volta in tutto e per tutto, sia per tipologia di monoposto che per i percorsi che dovrà affrontare negli Stati Uniti: “Io devo ricordare a me stesso che qui sono un novellino, anche se ho 20 anni di esperienza nelle corse. Dall’inizio al rifornimento in pista: ci sono molte cose da imparare. Per fortuna tutta la squadra è stata fantastica nel farmi integrare”.
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Il francese ha parlato anche delle sue esperienze in Formula 1. Partendo dalla Lotus, dove sembrava che la situazione fosse florida, almeno nei primi anni. “La squadra era in una situazione finanziaria difficile – ha detto – , anche per il cambio di regolamento legato ai motori, e non siamo riusciti a farla funzionare. Quando in griglia hai la monoposto peggiore e non riesci a ottenere una buona posizione allora è dura”. E poi c’è l’esperienza in Haas, della quale Grosjean non rimpiange nulla: “Soprattutto quelle con cui stavo bene. Tanto nel lavoro come nella vita di tutti i giorni. Però ci tengo a dire che tutti gli ingegneri Haas con me sono stati splendidi, e io sono orgoglioso di aver lavorato con loro per così tante stagioni”.
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Si chiude con una risposta alle dichiarazioni di Gene Haas. Il fondatore della omonima scuderia di Formula 1 si era detto pronto a sponsorizzare Grosjean, salvo poi ritirarsi dopo l’incidente di Sakhir. “Romain dovrebbe restare a casa con la famiglia“, aveva dichiarato l’americano. E il pilota risponde così: “Ne abbiamo discusso prima e dopo l’incidente, sembrava potesse essere una grande storia quella di portare i colori Haas anche in IndyCar. Ovviamente hanno deciso diversamente. Immagino che avessero le loro ragioni che comprendo pienamente. Io avrei voluto, ma hanno voluto così”.
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