Michele Marconi prosciolto dall’accusa di razzismo: non ha rivolto nessuna frase razzista nei confronti del calciatore del Chievo Obi durante la partita del campionato di Serie B disputata il 22 dicembre scorso.
Sospiro di sollievo in casa nerazzurra: il Tribunale Federale Nazionale ha prosciolto l’attaccante del Pisa Michele Marconi dall’accusa di razzismo nei confronti del calciatore del Chievo Obi.
Il centravanti del Pisa era finito nel mirino del Chievo dopo la partita dello scorso 22 dicembre giocata all’Arena Garibaldi: secondo quanto denunciato dalla società veronese, avrebbe pronunciato la frase “La rivolta degli schiavi” indirizzata all’avversario nigeriano.
Dopo aver ascoltato la deposizione del bomber toscano, la sezione disciplinare – presieduta da Giuseppe Rotondo e composta da Gianluca Di Vita, Angelo Fanizza e Giancarlo Di Veglia – ha deciso di respingere il deferimento del giocatore.
Il Procuratore Federale della FIGC aveva chiesto 10 giornate di squalifica per l’attaccante sebbene il Pisa abbia sempre difeso il suo tesserato negando ogni addebito.
E in effetti, sulla base delle testimonianze e delle prove raccolte dall’organo giudicante, si è deciso di chiudere il caso senza adottare provvedimenti disciplinari.
Nessuno, a parte i giocatori del Chievo, ha udito quella frase: nel rapporto dell’arbitro, degli assistenti e del quarto uomo, non c’è traccia delle parole discriminatorie oggetto dell’accusa. Anche gli ispettori a bordo campo non hanno sentito nulla.
“L’A.C. ChievoVerona condanna e stigmatizza fermamente il comportamento razzista subito da Joel Obi, e si rammarica perché ad una frase sentita dai più in campo non sia seguito alcun provvedimento disciplinare: né da parte dell’arbitro, né da parte dell’assistente e quarto uomo, né il procuratore federale”, aveva scritto la società clivense in un comunicato stampa diffuso subito dopo il match.
Accuse gravi respinte subito al mittente dalla società toscana: “Il Pisa Sporting Club prende le distanze da quanto riportato a mezzo comunicato stampa dalla società Chievo Verona. L’episodio incriminato non è stato rilevato dalla quaterna arbitrale, né dai responsabili di Lega e Figc presenti a bordo campo, né dai numerosi microfoni televisivi presenti a ridosso dei protagonisti. Il nostro tesserato, peraltro, ha confermato di non aver rivolto alcun epiteto offensivo al calciatore avversario, tantomeno a sfondo razziale”.
L’attaccante nerazzurro, autore di 8 reti in questo campionato, sarà dunque regolarmente a disposizione di mister Luca D’Angelo per la gara di domani contro la Reggina e per la parte finale del campionato di Serie B.
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