Franco Morbidelli si è raccontato al termine delle due giornate di test con la Yamaha in Qatar. Nella prima si è rivelato il migliore del suo team, mentre nella seconda si è posizionato dietro a Fabio Quartararo.
La pista di Losail, in Qatar, ha regalato importanti soddisfazioni a Franco Morbidelli. Il pilota italiano, impegnato nelle due giornate di test con la Yamaha, è stato nella prima il migliore del suo team, mentre nella seconda ha dovuto arrendersi al leader Fabio Quartararo (unico a scendere sotto il muro del 1:54). Risultati che fanno pensare che il classe ’94, alla vigilia della nuova stagione di MotoGP, sia pronto a riprendere la sua corsa da dove la aveva terminata lo scorso anno, quando si è laureato vice-campione del mondo.
Franco Morbidelli, al termine delle due giornate di test, si è detto soddisfatto: “Dalla mattina abbiamo migliorato subito il feeling. Siamo riusciti a provare alcune cose durante il giorno, alcune non erano buone, quindi le abbiamo scartate per mantenere quelle buone. Alla fine sono stato in grado di provare il time attack ed ero abbastanza vicino a Fabio. Questo è incoraggiante, quindi sono contento di questi due giorni di test. Le sensazioni sono molto buone. Devo ringraziare Yamaha perché hanno portato aggiornamenti sulla mia moto, è stato bello vederlo. Ho dei miglioramenti sul mio pacchetto, perché per cercare almeno di restare sullo stesso livello bisogna migliorare. Credo che abbiamo già migliorato il pacchetto in confronto allo scorso anno ed in questo test siamo rimasti ad un livello simile a quello dell’anno scorso e questo è positivo. La velocità nel rettilineo mi ha colpito. Soprattutto il fatto di essere veloce quanto le Yamaha ufficiali o comunque molto, molto vicino. Io nel mio monitor ho la classifica delle velocità e ho la possibilità di vedere live dove sono. Nei due giorni di test di solito l’anno scorso per cercarmi bastava guardare più in basso di tutti, invece quest’anno ero nel gruppo. Quindi sono molto contento“.
E aggiunge: “È sempre bello provare a migliorare il pacchetto ed il livello generale, perché penso che cucirsi la moto ed il pacchetto addosso sia una delle chiavi in MotoGP. Se si provano cose si può fare, ma se non lo si fa è più complicato migliorare. È meglio provare cose, perché ad un certo punto si trova ciò che è meglio. Ma fino a che non si trova ciò che dà più potenziale, è meglio restare fermi e lavorare sul setting, come facciamo. Dipende non dalla fortuna, ma dagli elementi che si provano. Nei test sicuramente si prova sempre a sentirsi meglio nella guida, per trovare i punti dove si ha del margine o cercare un’area che si può sfruttare di più. Questo è ciò che un pilota fa costantemente, piegare prima… Queste sono cose che io provo sempre a cercare di capire quando salgo in moto. Cerco di capire come poter sfruttare al meglio il pacchetto. Lo scorso anno ho trovato un buon modo di guidare la moto che ho, quindi non mi sono fermato, ma ho rallentato nel cambiare l’approccio alle curve per esempio“.
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Per sentirsi definitivamente pronto per le gare manca tuttavia ancora qualcosa: “Dobbiamo cercare ancora di migliorare un altro po’ il pacchetto perché mancano dei decimi di velocità pure e possiamo migliorare qualcosa anche nel passo. Dobbiamo cercare di capire bene le gomme e adattarci ancora di più alla pista”. La volontà è quella di ricreare la bolla magica della vittoria di Aragon: “Sì, sarebbe il massimo. Però quel tipo di sensazione lì lo provi solo in gara, con un cocktail particolare di emozioni. Però, lavorando ti puoi rimettere in condizioni di fare una gara come quella di Aragon dell’anno scorso e di riprovare quelle sensazioni su una moto“. Infine, una battuta sul telaio: “Non lo posso provare. Credo che non ci sia la possibilità di averne uno nuovo. So che gli altri piloti Yamaha ne hanno provato un altro, ma non so il feedback. Ad oggi però io non proverò altri telai“.
Franco Morbidelli per questa nuova stagione di MotoGP può essere considerato un punto di riferimento per gli italiani, ma il pilota vola basso. “Non mi ci sento, perché la MotoGP è piena di piloti italiani fortissimi: ci sono Pecco, Vale, Marini, Bastianini, Danilo. Petrux può andar forte, magari con la KTM ha bisogno di tempo, però ce ne sono tanti forti per cui tifare, per cui non mi sento quello che deve trascinare la carretta“, ha detto.
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La competizione, inoltre, si preannuncia equilibrata: “Il fatto che i primi 14 piloti siano tutti vicini e sotto i 55 indica sicuramente equilibrio. La MotoGP è piena di piloti fortissimi e la differenza la fanno i dettagli, il modo in cui lavori, magari quello che riesci a tirare fuori in gara. Però già la classifica di questo primo test è un indizio di quello che vedremo durante l’anno, di quello che sarà il grande equilibrio durante l’anno“.
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