Il campione di Tavullia parla al termine della seconda giornata di test a Losail. Secondo Valentino Rossi non ci sono grosse differenze tra la moto di quest’anno e la Yamaha ufficiale del 2020.
Si conclude anche la seconda giornata di test per i piloti della MotoGP, impegnati sulla pista di Losail. Tra le curve del tracciato del Qatar, le case produttrici e i propri rappresentanti in sella stanno provando le prime soluzioni in vista del tanto atteso debutto nel mondiale 2021. Tra i protagonisti più attesi c’è senza dubbio Valentino Rossi, che dopo quasi 20 anni torna alla guida di una moto non ufficiale. Le prime sensazioni dall’esterno sembrano essere buone, anche perchè la Yamaha Petronas del numero 46 non viaggia affatto male fino a questo momento.
I colleghi di Motorsport Italia hanno provato a raccogliere i primi feedback di Valentino Rossi al termine del test. E almeno per il momento non sembrano esserci grosse difficoltà. Se non altro perchè il campione di Tavullia ha la sensazione di aver avuto sotto il sedere una moto simile: “Oggi abbiamo continuato le prove comparative tra i due telai, ma la mia impressione alla fine dei due giorni è che sia molto più simile alla moto dell’anno scorso che a quella del 2019. È un qualcosa che si posiziona nel mezzo, ma quando guido il feeling è molto simile alla moto del 2020“.
La Yamaha di Valentino Rossi non è però il top tra quelle impegnate in questi giorni a Losail. E ci sono già i primi spunti da raccogliere dopo due giorni di test: “Dove perdo tanto è in uscita dalle curve, in accelerazione, perché mi manca un po’ di grip e quindi sono in difficoltà. Abbiamo tante cose da provare e le proveremo nei prossimi tre giorni, però è come se dovessimo cercare un bilanciamento diverso della moto per riuscire ad uscire più forte dalle curve. Abbiamo provato a fare una moto che fosse facile da guidare, infatti nel misto non vado male, ma perdo un po’ troppo nelle curve lunghe. Ci lavoreremo con il setting nei prossimi giorni“.
E poi c’è il distacco dalle prime posizioni, che è già ampio se consideriamo la parità nel tempo di sviluppo delle moto. Rossi è preoccupato sia per la posizione nella classifica dei tempi, sia per il ritardo accumulato: “Sicuramente la posizione non è fantastica, così come il mio tempo, ma oggi non mi sentivo a mio agio con la moto, poi alla fine non abbiamo neanche montato la gomma morbida, quindi avrei anche potuto fare meglio. Il problema è che non sono abbastanza veloce, quindi dobbiamo analizzare i dati e trovare una strada diversa da seguire per il prossimo test“.
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Nel paddock c’era tanta curiosità anche per un altro italiano, che a differenza di Valentino è al debutto nella top class. Si tratta di Luca Marini, fratello del campione di Tavullia e impegnato con la Ducati Pramac. Queste le parole del pesarese: “Ho avuto alcuni problemi con la moto, quindi non ho potuto fare il time attack a fine giornata. A parte questo, sono contento per Luca. Oggi ho parlato con lui ed era felice: il suo passo non è male ed è già riuscito a fare uno step importante rispetto a ieri. È una giornata positiva per lui“.
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Infine Valentino Rossi ha parlato del suo rapporto con il team factory. A fare da tester c’è Cal Crutchlow, con il quale l’italiano si è confrontato dopo i test: “Ho fatto due o tre giri con Crutchlow all’inizio della sessione, ma è stato un caso, non è stato intenzionale. Comunque ho parlato sia con Cal che con Silvano Galbusera, che è il suo capo tecnico, e mi hanno dato dei feedback interessanti, anche perché lui ha guidato la Honda per tanto tempo, quindi penso che ci possa aiutate tanto. Ieri avevo parlato un po’ anche con Maverick, ma abbiamo fatto un lavoro differente, quindi non abbiamo parlato troppo della moto“.
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