Sassuolo, Carnevali: “La Superlega uccide la Serie A, brutta storia l’avidità”

La nascita della Superlega sta creando una spaccatura nel mondo del calcio, Carnevali del Sassuolo si schiera contro con parole di fuoco.

Sassuolo Carnevali
L’amministratore delegato del Sassuolo Carnevali (Credits: Getty Images)

Non piace la Superlega, la nuova competizione nata ieri sera con l’accordo stipulato tra dodici club di Spagna, Italia e Inghilterra sta dando vita ad un terremoto nel panorama del calcio mondiale. Uefa e Fifa sono pronti all’esclusione dei club da tutti i tornei nazionali e anche dei giocatori da Mondiali ed Europei. La “guerra” è partita e presto scatteranno anche le vie legali, questo almeno è quello che minacciano le due Federazioni Internazionali. Contrari ci sono poi i club che da questa Superlega rimarrebbero fuori, e tra i primi a parlare questa mattina è il Sassuolo con l’Amministratore Delegato Carnevali.

Il Sassuolo contro la Superlega

Il dirigente è passato all’attacco senza mezzi termini: “sono pensieri che non ci piacciono, i club che hanno dato vita a questa Superlega rischiano di uccidere il nostro campionato”. Parole dure condite anche da un po’ di rancore: “Si prospettano cose non piacevoli, e probabilmente siamo stati presi in giro”. Le cose non piacevoli sono già successe ieri in una riunione dei club di Serie A convocata d’urgenza proprio per parlare della Superlega con alcune società, Verona e Atalanta in testa che secondo l’edizione odierna di Repubblica avrebbero chiesto l’esclusione di Juventus, Inter e Milan dalla Serie A.

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Carnevali a Radio Anch’io sport, programma di Radio Uno ha poi concluso così il suo intervento: “ era un’iniziativa che covava da tempo, dobbiamo aspettare per capire bene. Oggi abbiamo una riunione in Lega e speriamo che i diretti interessati ci facciano capire bene cosa si intende per Superlega. Fare calcio oggi è molto difficile, le squadre più grandi hanno più perdite e il sistema va rivisto. Ma nello sport ci deve essere meritocrazia, a volte essere troppo avidi è una brutta storia”.