Secondo pareggio consecutivo per l’Inter, frenata dallo Spezia sull’1-1 al “Picco”. La squadra nerazzurra riesce comunque a rosicchiare un punto sul Milan. Conte: “La tensione è inevitabile. Ma iniziamo a vedere il traguardo”.
Dopo il pari di Napoli, l’Inter viene bloccata anche dallo Spezia sull’1-1. Ma quello di stasera è un pareggio prezioso per la formazione nerazzurra perché le permette di guadagnare un punto sul Milan a sole sei giornate dal termine del campionato.
Soddisfatto per la prestazione a fine gara il tecnico nerazzurro. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate a caldo ai microfoni di Sky Sport.
“Inevitabile sentire la pressione, ricordiamo che tanti giocatori lottano per la prima volta per qualcosa d’importante ma lo stanno facendo bene”.
“Oggi se avessimo vinto non avremmo rubato niente. Abbiamo giocato un’ottima partita, di intensità. Dovevamo essere più qualitativi nell’ultimo passaggio ma la partita è stata fatta bene, con le giuste geometrie. Va bene così, a me interessa che ci sia la prestazione e che i ragazzi siano sul pezzo. Il traguardo inizia a vedersi e la pressione è inevitabile, ma ci conviviamo da inizio anno. Ora dobbiamo recuperare bene perché domenica ci aspetta una gara molto fisica col Verona”.
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“Da uomo di sport penso che non bisogna mai dimenticare le tradizioni, perché appartengono alla storia e vanno mantenute. Ci deve essere passione nello sport, e poi lo sport deve essere meritocratico. Noi lavoriamo per cercare di vincere o di guadagnarci qualcosa. La meritocrazia va sempre al primo posto, però è giusto che anche la Uefa rifletta su tutto questo: loro prendono tutti i diritti e riservano una piccola parte alle partecipanti. Invece devono fare una grande riflessione, i club mettono i giocatori che vengono spremuti come limoni e alla fine chi ci rimettono sono le società. La Uefa deve pensare che i club debbano essere premiati in maniera più congrua, sono le società a investire su giocatori, allenatori e tutto quanto”.
“Non ho fatto grandi riflessioni sulle formule. Le Coppe Europee vanno giocate da chi ne prende il diritto in ambito nazionale, poi il numero delle squadre non è qualcosa che spetta a me dirlo. Però il merito sportivo va prima di tutto, altrimenti si perde il sale dello sport, diventa difficile coglierne il significato. La meritocrazia al primo posto, però gli organismi comincino a riflettere sul fatto che i club abbiano una fetta poco poco più congrua”.
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