Lautaro Acosta, capitano del Lanus, rivolge delle minacce l’arbitro Darìo Herrere: epilogo clamoroso per il calciatore argentino.
Le minacce di Lautaro Acosta all’arbitro Darìo Herrere, avvenute lo scorso 29 novembre, dopo la partita del Lanùs contro il Racing ad Avellaneda, fanno segnare un punto al loro capitano che finisce così nel libro nero. Tra i due, pare non corresse buon sangue, visto che già nella partita contro il Banfield, Acosta si è rivolto furiosamente contro Herrera, reclamando la continuità di gioco. Ma l’arbitraggio di Herrera nella partita contro il Racing, non deve essere piaciuta molto al capitano che, subito dopo il fischio finale decide di di raggiungere lo spogliatoio del direttore di gara e di continuare l’accesa discussione che già era iniziata in campo.
Sarà stata l’ira del momento per l’esito della gara, finita 3-1 o l’ammonizione subita in campo, ma pare che Acosta, dopo essere stato autorizzato all’ingresso in quel settore dal capo della sicurezza, abbia iniziato ad alzare il tono della voce e a scaldarsi più del dovuto; e ahimè, dalle parole il passo alle minacce è stato breve, perché pare proprio che abbia detto “sei una me**a superba e un poco di buono. Sei un corrotto. Se ti ritrovo ad arbitrare una nostra partita, giuro che ti uccido”. Un attimo dopo, è intervenuto il personale di sicurezza del Club ospite e locale, nonché i collaboratori della squadra arbitrale, Diego Ceballos, Miguel Saborani e Maximiliano Velchezo per separare fisicamente i due.
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Subito dopo il triste evento, l’arbitro Darìo Herrera si è recato presso il Commissariato di polizia di Avellaneda per denunciare i fatti e le minacce di morte proferite da Lautaro Acosta, capitano del Club Atletico Lanùs. L’arbitro cita anche i testimoni presenti a conferma di quanto denunciato, vale a dire, i tre collaboratori della squadra arbitrale, Ceballos, Saborani e Velchezo.
La denuncia sembra però chiarire che il sig. Herrera non intende avviare azioni penali perché “non ha subito lesioni personali e non si sentito intimidito dalle minacce ricevute, ma la sua intenzione era volta solo alla denuncia del fatto”. L’epilogo di questa vicenda si è concluso proprio ieri. Il Tribunale disciplinare della Federcalcio argentina (AFA) ha applicato dure sanzioni all’attaccante del Lanùs, Lautaro Acosta. Il capitano è stato punito con otto giorni di squalifica dal campo e ben otto mesi dall’esercizio della carica di capitano della sua squadra, a seguito delle rimostranze e offese. Poco male per delle minacce di morte.
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