Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato del piano di rifondazione del calcio italiano, sostenendo che servirebbe una rivoluzione per tornare in auge.
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato del piano di rifondazione del calcio italiano: ecco quanto è emerso.
È tempo di riflessione in casa Italia dopo la seconda mancata qualificazione consecutiva ai Mondiali. Per questo motivo il presidente della FIGC Gravina crede sia arrivato il tempo di agire per cambiare la situazione e far tornare la Nazionale in alto, ai livelli degli scorsi Europei.
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Secondo il presidente le cose da risolvere sono tante, a partire da un progetto che implichi una vera rivoluzione culturale. Secondo Gravina servirebbe infatti un diverso approccio nell’affrontare le criticità per ottenere la necessaria credibilità nell’ambito del sistema politico ed economico: “Per anni e anni la percezione esterna del governo del calcio, delle sue componenti e dei suoi massimi dirigenti è stata quella di un mondo dove abbondano parole, parole, parole e pochi fatti: è il momento di dimostrare di saper fare davvero sul serio”.
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Gravina ha usato delle parole polemiche per descrivere quanto fatto dalle società italiane, che parlano del decreto crescita ma poi si contraddicono acquistando giovani stranieri. “Un altro simbolo delle contraddizioni tra dire e fare: “Vogliamo più italiani e una Nazionale che non fallisca mai più una qualificazione mondiale” e poi si cerca di andare a prendere giovani stranieri a condizioni più vantaggiose per tutelare solo i propri legittimi interessi economici”.
Gravina ha inoltre stilato 6 punti fondamentali per rilanciare il calcio italiano e la Nazionale dopo lo scivolone della mancata qualificazione al Mondiale.
Ecco i sei passi da fare per la ripartenza: “1) La riorganizzazione del settore giovanile a livello nazionale. 2) Un coordinamento nazionale per potenziare le accademie indotte. 3) Presentare entro luglio il progetto sulle scuole con il MIUR. 4) Chiarire sempre entro luglio gli indici di controllo per i prossimi 3-5 anni per migliorare l’organizzazione delle società e mettere sotto controllo i costi. 5) Raccogliere qualsiasi proposta e a dare il nostro contributo per migliorare i ricavi. 6) Lavorare con il governo alla candidatura dell’Italia per l’Europeo 2032 che avvierebbe il processo sulla ristrutturazione degli impianti o realizzazione di nuovi”.
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