Il ministro per lo sport, direttamente da Napoli, dice di no alla proposta delle Leghe di Serie A e B. Spadafora annuncia anche le porte chiuse per gli Internazionali di tennis di Roma. E parla della riforma dello Sport.
Non c’è ancora il via libera per la riapertura al pubblico degli stadi di calcio e di tutti gli impianti sportivi. Può essere sintetizzato così l’intervento fatto ieri da Vincenzo Spadafora. Il ministro per lo Sport è stato ospite a Napoli a un evento pubblico, in cui è stato inevitabilmente travolto dalle domande sul tema. E in questo caso Spadafora ha dovuto ritrattare quanto gli è stato proposto dalle Leghe di Serie A e B, i cui vertici proponevano una riapertura graduale in vista della prossima stagione. Ma al momento, stando a quanto rivela Spadafora, non ci sono ancora i margini.
“Allo stato attuale non si può ripartire con il campionato a stadi aperti”, ha detto senza mezzi termini il ministro. Incalzato dalle domande dei giornalisti presenti, Spadafora ha anche svelato che uno degli eventi più attesi nel calendario italiano e a livello internazionale non avranno la gente sugli spalti. “Il Cts proprio stamattina (ieri, ndr) ha deliberato il no al pubblico agli Internazionali di Tennis perché c’è preoccupazione per le riaperture di settembre e di conseguenza molta cautela”, ha spiegato.
Dunque, almeno per un altro paio di mesi, la gente sarà costretta a seguire gli sport, gli atleti e le squadre preferite solo da casa. Anche per questo motivo, il ministro dello Sport ha voluto dare un primo appuntamento dopo la fine dell’estate. “Arriviamo a settembre – spiega – e vediamo come saranno i dati, ma le persone allo stadio torneranno quando potranno tornarci in sicurezza”. Si tratta anche di un modo per cautelarsi e per tornare sui propri passi. Il tutto nell’attesa di studiare la curva dei contagi e di prendere la miglior decisione possibile, di pari passo con le varie federazioni.
E poi c’è spazio per la tanto attesa riforma per lo Sport, un altro passaggio fondamentale del mandato di Vincenzo Spadafora. Si è parlato anche di questo ieri a Napoli, con il ministro dello Sport che ha rimarcato l’importanza di questo step. “La riforma dello sport è una grande opportunità – ribadisce – . Perché riformiamo tantissime cose che aspettavano di esser riformate. Ora sul numero dei mandati io ho soltanto detto che i presidenti che sono lì da piu’ di 20 anni dovrebbero dare un bel segno di discontinuità garantendo ad altri la possibilità di candidarsi alle Federazioni”.
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“Lo stiamo vedendo con la maggioranza, voglio fare le cose condivise – prosegue Spadafora a proposito della riforma dello Sport – . Questa riforma funzionerà se sarà approvata dalla maggioranza. Credo comunque che un limite sui mandati vada messo”. Dunque l’intenzione del ministro dello Sport intende affondare il piede sull’acceleratore per far sì che le discipline sportive e le rispettive infrastrutture possano crescere. Il tutto, però, mentre gli spettatori continuano a mordere il freno, in attesa di poter tornare a rivedere i propri sport preferiti anche dal vivo.