La carriera di Mauro Icardi è segnata da un ‘prima Wanda Nara’ e un dopo la conoscenza e amore con la donna, che oggi è anche il suo procuratore. Ma possibile che sia stata davvero lei a determinare l’addio all’Inter anni dopo il suo arrivo?
Impossibile dimenticare le polemiche che sono nate dopo l’arrivo di Wanda Nara nella vita di Mauro Icardi. Non si tratta solo del modo turbolento nel quale è cominciata la loro relazione, ma anche il fatto che i tifosi non avrebbero mai visto di buon occhio la donna che è poi diventata sua moglie.
Secondo i tifosi, infatti, sarebbe lei motivo scatenante dell’addio di Icardi all’Inter? Ecco il retroscena circa i rapporti dell’ex capitano con la squadra.
Le dichiarazioni dell’ex procuratore
Nel momento in cui Mauro Icardi ha deciso di lasciare definitivamente l’Inter, inevitabilmente i riflettori si sono accesi su Wanda Nara che in quel momento diventata ufficialmente il suo procuratore sportivo.
A rincarare l dose anche l’ex procuratore Abian Morano secondo il quale Mauro Icardi fosse condizionato appunto dalla moglie Wanda. L’ex procuratore, infatti, nel corso di un’intervista rilasciata a Sport ha dichiarato: “Fino a quando non è arrivata nella sua vita Wanda, non era cambiato nulla. Era umile, con gli amici di sempre e voleva migliorarsi nel mondo del calcio. Adesso ha cambiato il modo di vedere la vita, ha perso la sua umiltà e ha un ritmo di vita che personalmente credo non sia quello adeguato”.
La verità di Wanda Nara
A rispondere per le rime alle accuse è stata anche Wanda Nara, la quale si è difesa nel dire di aver sposato Icardi per amore e non per soldi come molte persone in questi anni l’hanno sempre accusata.
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In occasione di una lunga intervista rilasciata al settimanale Grazia, ecco che arriva il retroscena raccontato da Wanda Nara circa i reali motivi che avrebbero poi condotto Mauro Icardi ad allontanarsi da Abian Morano: “Un giorno, al momento di comprare un appartamento, scopre che i soldi del suo più grande sponsor non erano disponibili perché erano andati al manager. Il suo procuratore, infatti, gli aveva fatto firmare un contratto in inglese in cui cedeva a lui tutti i suoi diritti d’immagine. Mio marito era in crisi, non si fidava più di nessuno, voleva smettere di giocare”.
