La contestazione del Filadelfia divide i tifosi del Torino. All’indomani del blitz di alcuni supporters granata nella struttura che ospita gli allenamenti della squadra di Giampaolo, sui social, continua la discussione.
Sono in molti ad applaudire all’iniziativa delle oltre 300 persone che, rispondendo all’adunata dei tifosi della Curva Maratona, diffusa subito dopo il derby perso, si sono ritrovati faccia a faccia con allenatore, direttore sportivo e calciatori. A loro è stato chiesto un maggiore impegno, di tirare fuori l’orgoglio ed onorare una maglia bistrattata da mesi con prestazioni altalenanti ed inspiegabili.
Tra i presi di mira anche il portiere Salvatore Sirigu che, in questa stagione, non si sta dimostrando all’altezza della sua fama, troppi gol subiti con tiri che, fino a qualche settimana fa, avrebbe comodamente parato. Non sono mancate ovviamente critiche al presidente Urbano Cairo reo di non aver investito nel progetto per migliorare una squadra già deludente la scorsa stagione.
Contestato anche il giovane Jacopo Segre per aver mostrato, ingenuamente, uno scatto con la maglia di Dybala poche ore dopo il derby perso. Il giovane centrocampista si è scusato successivamente su twitter.
Ho commesso l’errore di scattare una foto con la maglia di Dybala, un semplice regalo per un parente argentino. Ho sbagliato e voglio chiedere scusa a tutti i tifosi e a tutto il mondo Toro. Jacopo Segre è granata dentro. E sarà per sempre granata.#FVCG #SFT
— Jacopo Segre (@JacopoSegre) December 6, 2020
Come detto, sui social è nato un acceso dibattito che va avanti ormai da ore. A coloro che condividono le ragioni della contestazione, si contrappone chi, invece, crede che manifestazioni di questo genere siano soltanto dannose. Il risultato ottenuto è rendere ancor più pesante un ambiente già depresso, mettendo pressioni ulteriori su un gruppo di calciatori abbondantemente spaventato da questo inizio di stagione.
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