Il tedesco felice per il titolo: “I titoli F.3 e F.2 sono esperienze che porterò con me. Grazie alla Prema, l’unità di squadra ha fatto la differenza”
Dolce è la notte di Mick Schumacher, fresco campione della Formula 2. Per il tedesco è il secondo importante titolo vinto in carriera, dopo quello dell’Euro F.3 del 2018. Il pilota ha convinto nel modo migliore per entrare in F.1. L’anno prossimo gareggerà, nella principale categoria dell’automobilismo sportivo, per la scuderia Haas, senza eccessive pressioni, ma nemmeno tappeti rossi srotolati. Il giovane Mick si farà le ossa, visto che le vetture da centro gruppo in basso devono lottare col coltello tra i denti. Ma c’è tempo per prepararsi, a cominciare dal test della prossima settimana. Lui però resta umile e pensa a crescere al volante uno step alla volta, in modo intelligente, come intelligente è il suo modo di correre.
Sulla vittoria del mondiale in F.2 ha dichiarato “volevo raggiungere un obiettivo per me stesso, volevo dimostrare di essere qui per una ragione. L’inizio del campionato non è andato come sperato, non ci ho messo quello che dovevo, ma il team è stato grande tutto l’anno e un passo alla volta i risultati sono arrivati, podi e vittorie”.
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E sull’approdo in F.1 la prossima stagione “il curriculum conta quando si arriva in F1, ho sfidato avversari forti come Dan Ticktum e lo stesso Ilott, con cui corriamo per la Ferrari Driver Academy. È una competizione molto buona e aiuta a crescere come pilota. È tutta esperienza che mi porterò in F.1”.
