Roberto Insigne vorrebbe portare il Benevento alla salvezza con i suoi gol e sogna il terzo tricolore per gli azzurri del fratello Lorenzo. Dice di ispirarsi ad Alex Del Piero, e sul tecnico Inzaghi dice: “Non pensavo che fosse già così bravo”.
Roberto Insigne sembra un ragazzino che sogna ancora a occhi aperti, quando parla dei suoi obiettivi per il futuro. Eppure stiamo parlando di un calciatore di 26 anni, che tra le fila del Benevento sta vivendo una stagione da leader in Serie A dopo aver dominato lo scorso campionato cadetto. Quello che prima era “solo” il fratello di Lorenzo, ora è un uomo che sta dimostrando il suo valore nella massima serie. E in un’intervista realizzata per la Gazzetta dello Sport ha fatto capire di essere pronto a fare ancora di più, per sé e per la sua squadra.
Insigne è partito da un flashback in particolare, ovvero la sua unica presenza con la maglia del Napoli. Un ricordo che si porterà dietro per sempre: “Io resto sempre sereno, faccio un passo alla volta e sono sicuro che alla fine i valori emergono e se te lo meriti arrivi in alto. Nessuno mi ha regalato nulla e sono tornato in A con il Benevento sette anni dopo quella fantastica prima volta. Quei sei minuti sono stati i più belli della mia vita. Per un napoletano giocare al San Paolo con quella maglia è un sogno. E in più c’era Lorenzo insieme a me”.
Roberto Insigne ha fatto capire di non esserci rimasto male per la mancata permanenza in azzurro: “In fondo ero preparato e poi a Benevento ero già stato un anno e mi ero trovato benissimo. Questa è una società ambiziosa con un grande presidente. E la piazza è simile a Napoli, si vive per il calcio“. E sul Benevento, che ha iniziato bene un campionato sulla carta difficile, c’è grande fiducia: “Ci siamo adeguati in fretta per fortuna. La differenza tra A e B è enorme, serve più tecnica e più velocità. Siamo soddisfatti della partenza, abbiamo dimostrato di poter stare in questa categoria“.
La Strega ha fatto vedere ottime cose in questo avvio di campionato, e non solo per il pareggio con la Juve. Anche perchè il campionato di B vinto un anno fa ha insegnato tante cose al gruppo: “Lo staff e gran parte della rosa sono quelli dell’ultima stagione – dice Insigne – . I principi non sono mutati, anche perché riteniamo che la strada del gioco sia quella giusta. Nessuno ti regala nulla, bisogna meritarsi ogni punto. In B subimmo una sola sconfitta brutta, quella di Pescara: una giornata in cui non giocammo da squadra. In questa stagione è successo con lo Spezia, ma in tutte le altre gare siamo stati attenti e propositivi“.
Non mancano, da parte del fantasista di Frattamaggiore, i complimenti nei confronti di Filippo Inzaghi. Alla seconda stagione a Benevento, il mister sta facendo vedere ottime cose. “Non pensavo che fosse così bravo – ammette Insigne – . A distanza ti fai delle idee sbagliate, bisognerebbe sempre aspettare prima di giudicare. Pensavo che il nome gli avesse dato una spinta per iniziare la carriera in panchina e invece è bravissimo e si è meritato la Serie A. Fin dal suo primo discorso in ritiro ho capito perché allena: è semplice, vive per questo. Se vai al campo alle 8 del mattino, alle 14 o dopo cena lo trovi lì con il suo staff. E poi ha il pregio di conoscere e capire il calcio“.
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Ma come vanno le cose con il fratello Lorenzo? Bene, a giudicare dalle parole di Roberto: “Ci sentiamo spesso. Ha visto il tatuaggio che ha voluto con l’immagine di Maradona? È andato dal mio tatuatore e mi ha chiamato mentre era da lui. Abbiamo altri due fratelli: Antonio gioca in Promozione, mentre Marco aveva talento, ma era svogliato e adesso lavora a Trenitalia“. E quali sono i sogni di Roberto per questa stagione? “Ce l’ho in testa: scudetto al Napoli e Benevento salvo. Cosa è più probabile? Mi viene da dire il tricolore per Lorenzo“. E poi c’è un altro legame, quello che riguarda l’ispirazione ad Alessandro Del Piero: “Ale ha ispirato entrambi. Anche se adesso io, che sono un po’ più giovane, ho Lorenzo come modello“.
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