Roma | Attesa per Tiago Pinto | Il re delle plusvalenze

C’è attesa a Roma per l’arrivo di Tiago Pinto. Ha lavorato finora in smart working perchè positivo al Covid, ma il futuro general manager della Roma scalpita per scendere in campo. Il “re delle plusvalenze”, com’è stato definito visti i suoi risultati al Benfica, è atteso a Trigoria per i primi di gennaio.

Tiago Pinto, atteso a Roma a gennaio
Il re delle plusvalenze è atteso a gennaio

Sarà la grande novità di questo nuovo anno che è ormai alle porte. Il suo incarico comincerà dal prossimo 1 gennaio, anche se è ancora in dubbio il suo sbarco per gli inizi del nuovo anno, stante la sua positività al Covid, contratto a fine novembre in Portogallo.

Il General Manager supervisionerà tutte le componenti sportive del club e riporterà direttamente ai vertici della società, Dan e Ryan Friedkin.

LA CARRIERA

E’ stato definito “il re delle plusvalenze“. A soli 36 anni è fra i più affermati manager del calcio europeo. Laureato, ha un Master in Economia e Risorse Umane. Prima di siglare l’accordo con la Roma, era al Benfica, dove per 3 anni è stato Director of Professional Football, al termine di un percorso iniziato nel 2012, come semplice socio del club lusitano. Le cronache raccontano che durante un’assemblea, Pinto presentò le sue idee finalizzate al potenziamento del club. La sua visione stregò la dirigenza, che lo mise a capo della divisione polisportiva. Era appunto il 2012.

Sotto la sua illuminata gestione sono arrivati oltre 50 titoli nazionali e internazionali in diverse discipline sportive, nel basket, nel futsal, nella pallavolo, nella pallamano e nell’hockey a rotelle. Particolarmente virtuoso poi è stato il sodalizio con Rui Costa, insieme al quale mise in atto una vera ristrutturazione societaria, coronata da 2 Supercoppe di Portogallo e dal titolo in campionato 2018-19.

IL RE DELLE PLUSVALENZE

E’ stato definito così, non a caso. E’ stato calcolato che nei 3 anni della sua gestione, il Benfica abbia raccolto oltre 500 milioni di euro dalle cessioni dei suoi giocatori.  Di questi, ben 235 ottenuti dalla vendita di soli 3 atleti (Joao Felix, Ederson e Ruben Dias).

Numeri che, ovviamente, non sono passati inosservati agli occhi dei Friedkin che hanno potuto apprezzarli e valutarli dalle colonne dei report di KPMG Football Benchmark Club Finance & Operation Tool, una delle fonti maggiormente autorevoli del settore. Secondo questi, nel triennio della gestione Pinto, il Benfica avrebbe generato 147,1 milioni di euro dal player trading.

Le parole del manager, al momento dell’ufficializzazione della sua nuova avventura italiana, sono la conferma del buon lavoro e del legame instauratosi con il Benfica: “Lasciare il Benfica è stata una decisione molto difficile, visto quello che abbiamo raggiunto insieme negli ultimi otto anni, ma entrare a far parte di una Roma in fase di rilancio grazie al dinamismo della nuova proprietà è un’opportunità professionale che non potevo rifiutare“.

Ormai è questione di giorni, fra le carte che lo attendono sulla scrivania, ci sono i rinnovi di contratto di Mkhitaryan, Mirante e Ibanez. Ma sembra che abbia già delle idee sulle prossime strategie di mercato, partorite in smart working e su cui ci sarebbero già stati vari contatti con Fonseca ed il suo staff in conference call.

Intanto, sta studiando la nostra lingua. Aspettando il tampone negativo.

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