Da Zoff a Pancalli, lo sport ringrazia Papa Francesco | Spadafora: “Parole autentiche e sincere”

La lunga intervista di Papa Francesco sullo sport ha colpito in tanti, atleti e appassionati. Il Pontefice ha parlato a cuore aperto del suo rapporto con le diverse discipline e dei principi che esse dovrebbero seguire. Parole ampiamente condivise dagli esponenti di tale mondo, a partire dal Ministro Vincenzo Spadafora.

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Papa Francesco insieme ai giocatori della Nazionale (Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Papa Francesco ha riscaldato i cuori degli appassionati di sport, ma anche di coloro che giornalmente vivono sui campi. Ricordi, riflessioni e metafore, racchiusi in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, che hanno commosso in tanti, per motivi diversi tra loro. Moltissimi personaggi celebri, in queste ore, hanno ringraziato il Pontefice per le parole che ha dedicato ad un ampio settore che come tanti altri in questi mesi ha subito i danni della pandemia, ma che sta cercando di andare avanti nonostante le difficoltà.

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Spadafora: “Papa Francesco ha racchiuso l’essenza dello sport”

Il Ministro per le politiche giovanili e per lo sport, Vincenzo Spadafora, ha voluto ripercorrere brevemente i temi approfonditi nell’intervista da Papa Francesco. In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook ha colto l’occasione per ringraziare il Pontefice per le parole autentiche che ha riservato a questo mondo.

I ricordi di Papa Francesco e i valori più profondi e belli dello sport nella lunga intervista, quasi un’enciclica laica, che il Pontefice ha rilasciato oggi alla Gazzetta dello Sport. Un vero regalo inaspettato per iniziare al meglio questo 2021. Lo sport dei grandi campioni, da Bartali a Maradona. Ma non solo. Lo sport come metafora di vita e come via ascetica per dare il meglio di sé: la costruzione di un mondo migliore. L’importanza della sconfitta, non solo della vittoria. Quel senso unico e raro che ci può regalare una manifestazione sportiva. Quel senso di appartenenza, di festa e di unione “come se il mondo fosse appeso a quell’istante”. Il dovere di coltivare il proprio talento, con impegno e sacrificio. La bellezza dello sport paralimpico e l’importanza dell’inclusione. Papa Francesco richiama l’enciclica “Fratelli tutti” per riflettere sull’imponente business intorno allo sport e sull’importanza di mettere la persona prima di tutto. Le Sue parole così autentiche e sincere ci riportano all’essenza dello sport e della vita, dove è sempre “meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca”. Molto su cui riflettere, moltissimo su cui costruire nei prossimi mesi”, ha scritto il Ministro.

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Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora (Photo by Getty Images)

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Il Comitato Paralimpico

Centrale nell’intervista di Papa Francesco il tema dell’inclusione. Un argomento caldo, dati ad esempio i numerosi recenti casi di razzismo sul campo, ma che tocca tantissime realtà. Tra queste quella delle persone diversamente abili, che ogni anno trovano grande spazio nello sport paralimpico. Presto gli atleti approderemo ai Giochi Olimpici di Tokyo.

Con le parole pronunciate nell’intervista alla Gazzetta dello Sport il Santo Padre ci offre una straordinaria occasione di riflessione sull’importanza dello sport nella società contemporanea e su quei valori che dovrebbero guidare ogni sportivo nelle competizioni come nella vita. I concetti espressi rappresentano una fonte d’ispirazione per tutti gli appassionati di sport e un invito a vivere ogni competizione, di qualunque genere essa sia, come un’occasione di crescita individuale e collettiva. Papa Francesco regala così alla famiglia sportiva internazionale un meraviglioso augurio per il nuovo anno, nel segno dello sport come strumento di inclusione e di solidarietà”, ha commentato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

Gli esponenti del mondo del calcio

Il Santo Padre è un grande appassionato di calcio, come era già ben noto. Prima della pubblicazione della sua intervista, tuttavia, in pochi sapevano che avesse un trascorso tra i pali. Papa Francesco ha infatti ammesso che da bambino giocava come portiere. Non per scelta, bensì perché non era molto bravo. Gli amici lo chiamavano “pata dura”, letteralmente gamba dura. Il Pontefice tuttavia ha manifestato grande stima per quel ruolo e le sue dichiarazioni, che riportano ad una metafora di vita, non sono passate inosservate ai grandi estremi difensori di ieri di oggi.

Dino Zoff, in particolare, ha ripreso le parole del Santo Padre (“Fare il portiere è stato per me una grande scuola di vita. Il portiere deve essere pronto a rispondere a pericoli che possono arrivare da ogni parte”) per ampliare il concetto. “Quello del portiere è un ruolo di responsabilità, di concretezza, di prevenzione, un qualcosa a parte rispetto agli altri calciatori: devono lottare contro tutti e con se stessi. I portieri non sono degli artisti e non ‘creano’, sono semmai giocatori che devono tamponare le giocate degli attaccanti avversari, in generale sono più uomini di sport mentre per altri la preponderanza è quella dello spettacolo. Diciamo che resta un ruolo di solitudine, un ruolo a parte”, ha scritto.

Sulla stessa linea di pensiero anche Luca Marchegiani: “Il tratto distintivo del portiere credo sia il senso di responsabilità che si sente. Poi ci sono aspetti come la solitudine, specialmente in passato più che adesso, è un atleta diverso rispetto agli altri e non solo per il fatto che gioca anche con le mani, ma per l’approccio alla partita. Credo siano queste un po’ le cose che fanno del portiere un ruolo un po’ speciale rispetto agli altri compagni”.

La risposta del rugby a Papa Francesco

Papa Francesco ha ammesso che le sue due grandi passioni, fin da ragazzino, sono state il calcio e il basket. Il Pontefice, tuttavia, ha rivolto parole di miele anche nei confronti di altri sport come il rugby. Pur essendo una attività di contatto, infatti, si basa su principi di “lealtà e rispetto che vengono presi come un modello di comportamento”.

Celere è arrivata la risposta della Federugby: “Ricordo con profondo affetto l’incontro con Sua Santità del 2013 e a nome di tutto il movimento gli sono grato per aver testimoniato l’essenza del nostro Gioco e per le emozionanti parole che ha riservato al rugby nella sua intervista di oggi alla Gazzetta dello Sport“, ha twittato il presidente Alfredo Gavazzi.

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