Matteo Bonomelli, morto in casa a 18 anni: era una promessa del calcio

Matteo Bonomelli, giovane promessa del calcio, è morto a soli 18 anni. Il ragazzo è stato trovato privo di vita nella sua abitazione in provincia di Milano. In base alle prime ricostruzioni si sarebbe trattato di un suicidio, ma non se ne conoscono ancora le cause.

matteo bonomelli
Matteo Bonomelli, giocatore della Castanese morto a 18 anni – meteoweek.com

La morte di Matteo Bonomelli ha sconvolto il mondo del calcio dilettantistico lombardo e non solo. Il diciottenne giocava tra le fila della formazione Juniores della Castanese, squadra che milita nel campionato di Eccellenza e di cui anche il fratello Thomas in passato aveva vestito la maglia. Martedì 5 gennaio è stato ritrovato privo di vita nella sua abitazione a Boffalora Sopra Ticino, in provincia di Milano. In base alle prime indiscrezioni, avvalorate dai numerosi messaggi di cordoglio apparsi sui social in queste ore, avrebbe compiuto un gesto estremo. Le motivazioni che lo avrebbero condotto al suicidio, tuttavia, sono ancora un mistero. Quel che è certo è che la giovane promessa del calcio, con la sua prematura scomparsa, ha lasciato un vuoto nel cuore di parenti, amici e compagni di squadra.

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Il cordoglio per Matteo Bonomeli

In queste ore in tantissimi hanno voluto dare un ultimo saluto a Matteo Bonomelli. Il diciottenne sui social viene ricordato dagli altri giocatori della Castanese come un “leader gentile e delicato con tanti sogni nel cassetto da realizzare“. Le sue speranze, tuttavia, sono state spazzate via in un attimo. Una morte a cui è difficile dare un senso. Non riesce a farlo neanche la società neroverde che, dopo averlo crescere sul campo, ha dovuto dare il triste annuncio con un commovente post pubblicato su Facebook.

Abbiamo cercato di proteggerti tutta la giornata. Per pudore, per riserbo e per rispetto del dramma che stanno vivendo i tuoi famigliari. Poi la notizia assurda, di quelle che non vorresti mai sentire, ha iniziato a diffondersi nel mondo del calcio. I telefoni non smettono di squillare, pianti, sgomento e disperazione. Impossibile “spiegare” ai tuoi compagni di squadra della Juniores che cosa è accaduto. È tutto troppo grande per un giovane talento di soli 18 anni“, ha scritto la società. E continua: “Una parola però la vogliamo scrivere, te la dobbiamo, piccolo grande fuoriclasse. Perché eri parte della nostra famiglia, la famiglia Castanese che oggi piange, e piange anche il cielo“.

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Infine le parole che sottintendono la drammatica causa del decesso: “Siamo addolorati per non averti forse capito, ascoltato. Anche se in questo momento di lontananza tutto si amplifica, abbiamo sempre creduto nella forza del gruppo. Difficile trovare un senso al gesto. Ci limitiamo a pensare che adesso magari sei libero e stai giocando altrove, esultando per un goal. Adesso però torniamo in silenzio, ognuno di noi con il proprio dolore, perché non doveva andare così. Che la terra ti sia lieve“, conclude.