Il Ministero per i Beni Culturali dice ‘no’ all’abbattimento del “Franchi” per la ricostruzione dell’impianto. La furia della Fiorentina si condensa nelle parole di Rocco Commisso.
Lo stadio “Artemio Franchi”, la casa della Fiorentina, non potrà essere abbattuto. Almeno questa è la decisione presa e comunicata dal Ministero per i Beni Culturali, in una giornata particolarmente convulsa. C’era ovviamente tanta attesa da parte del club viola per la decisione del Mibact, che avrebbe dovuto pronunciarsi in queste ore. La proposta fatta dalla società gigliata era quella di consentire il via libera all’abbattimento dell’attuale impianto. Il passo successivo sarebbe stato la fioritura del nuovo stadio, da utilizzare per le partite interne dei viola.
Alla fine, dunque, la Fiorentina ha perso questa ennesima battaglia per rendere più moderno e attuale il proprio stadio. Erano state portate alla luce diverse carenze, anche a livello strutturale, nell'”Artemio Franchi”. Tuttavia, d’altro canto si erano mobilitate diverse personalità dell’architettura mondiale per difendere il patrimonio attualmente presente. Era stata scritta anche una lettera di appello contro la demolizione dell’impianto e rivolta al sindaco di Firenze Dario Nardella. E alla fine ha vinto la causa del vecchio sul nuovo.
La rabbia della Fiorentina
Non poteva farsi attendere la risposta da parte della Fiorentina. E non ci si poteva aspettare che questa replica fosse priva di rabbia e frustrazione. La nota ufficiale del club toscano esprime grande malcontento per la decisione presa dal ministero per i Beni Culturali: “In riferimento alla comunicazione ricevuta oggi da parte del MIBACT a firma del Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ACF Fiorentina comunica che ringrazia tutte le realtà coinvolte, che si sono interessate alla possibile realizzazione di un nuovo stadio per la città di Firenze e i tifosi della Fiorentina nello stesso luogo dove la squadra ha sempre giocato“.
“Con la nuova Legge Salva Stadi – prosegue la nota di Commisso – credevo che per il calcio italiano specialmente in questo momento di grave crisi per tutto il Paese, il Governo potesse prendere una direzione più utile per il futuro del sistema calcio e l’economia italiana in generale. Purtroppo, vedo che c’è più interesse a conservare una struttura fatiscente di cemento armato di 90 anni che permettere ai tifosi di assistere a un evento sportivo con tutti i servizi moderni e i comfort di uno stadio all’avanguardia che Firenze avrebbe meritato“.
Il presidente della Fiorentina non le ha mandate a dire. E ora si aspetta che chi ha difeso l’attuale struttura si premuri nel dare una mano per la sua manutenzione. “Ora – dichiara Commisso – immagino che la burocrazia italiana insieme a tutte le realtà che si sono fortemente attivate per evidenziare al Mibact la necessità di salvare il Franchi come Archistar, Fondazioni e Comitati, siano altrettanto rapidi a raccogliere i fondi necessari che occorreranno al Comune per ristrutturare lo stadio. Bisognerà assolutamente evitare che il Franchi possa diventare una struttura abbandonata e cadente nel cuore della bellissima Firenze“.
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La Lega si schiera
Anche la Lega di Serie A si è schierata dalla parte della Fiorentina e del suo patron. Il presidente Paolo Del Pino ha rilasciato una nota ufficiale in cui esprime amarezza per la decisione del Ministero: “Condivido l’amarezza e le riflessioni del presidente della Fiorentina Commisso dopo la comunicazione di oggi da parte del Mibact. È triste dover constatare come in Italia la burocrazia blocchi e rallenti qualsiasi investimento volto a creare valore. La città di Firenze ha trovato un imprenditore innamorato della squadra di calcio, pronto a investire cifre importanti e il solito masochismo italiano fa di tutto per farlo scappare“.
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“Oggi è stato approvato un progetto di riforma e ristrutturazione del Franchi – prosegue il comunicato – in cui la Fiorentina non crede e non investirà, per cui mi chiedo a cosa sia servita una decisione del genere, se non a lasciar abbandonato lo stadio visto che non sarà ristrutturato. Mi spiace per la tifoseria viola e per gli appassionati di calcio, Commisso già col nuovo centro sportivo di allenamento ha dimostrato cosa è in grado di fare e avrebbe certamente trasformato in un gioiello il Franchi, che invece – conclude Del Pino – è destinato a diventare l’ennesima cattedrale di cemento nel deserto“.