Innerhofer: “Non pensavo di finire quarto. Il Covid è terribile”

L’azzurro saluta con soddisfazione il quarto posto sulla Streif. Innerhofer ha raccontato anche i giorni da incubo con il Covid: “Mi sono reso conto di cosa faccia al corpo”.

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La soddisfazione di Inner – meteoweek.com (Photo by HELMUT FOHRINGER/EXPA/AFP via Getty Images)

Il lungo weekend dello sci alpino ci ha regalato delle bellissime gare, a Crans Montana per gli uomini e a Kitzbuehel per le donne. E se lo sci in rosa ci ha regalato le vittorie di Sofia Goggia e i podi nel SuperG della domenica, tra gli uomini le cose sono andate un po’ meno bene. In ogni caso, c’è da sottolineare il grande ritorno a ottimi livelli di Christoph Innerhofer. All’età di 36 anni e con tanti problemi fisici messi finalmente dietro le spalle, l’azzurro ha portato a casa un ottimo quarto posto nella discesa libera sulla terribile Streif.

La Gazzetta dello Sport di oggi propone le interessanti dichiarazioni rilasciate a fine gara da Innerhofer. Per lui non è stato un periodo facile, visto che la positività al Covid e la lunga quarantena ne ha frenato il ritorno sulla neve. “Bisogna sempre alzarsi la mattina – dice Inner – e dirsi ‘C’è una nuova chance’. Ieri mi sono detto: ‘Devo dimenticare il Covid’. L’ho avuto, ok, ma non devo star lì a pensare che mi sento stanco e ho mal di testa. Devo andare in partenza e vedermi come gli altri, non ammalato ma forte. Il fatto che ieri (sabato, ndr) non si sia gareggiato mi ha aiutato“.

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La prima gara di Kitz non era stata esaltante per Innerhofer. Lui, però, ha raccolto le energie dopo una prova molto stancante. “Dopo la gara di venerdì ho dormito 12 ore e sabato alle 22 ero a letto. Sono riuscito a essere più aggressivo in pista, nel primo settore ho avuto il miglior tempo e questo mi piace“. E poi c’è l’analisi della bellissima discesa di ieri, in cui ha sfiorato il podio: “Ho sciato bene, pulito, fluido, senza strafare. Non pensavo al risultato ma non immaginavo di finire quarto. Il numero mi ha aiutato, la visibilità era buona, avevo un po’ di nebbia in alto e sull’Hausberg non avevo il sole che invece ha trovato Clarey“.

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Innerhofer ha parlato anche dell’incubo dato dalla positività al Covid. L’azzurro ha anche avuto diversi sintomi influenzali. E la sua testimonianza è particolarmente toccante: “Ho saputo di essere positivo durante gli allenamenti di inizio anno a Bormio. Ero scioccato, pensavo di aver preso solo un raffreddore ma poi sono arrivati anche un forte mal di testa e mal di gola e per un paio di giorni ho avuto la febbre. A casa da solo è stata dura, non sapevo quanto sarebbe durata la malattia. Mi pareva che le tende della finestra fossero le inferriate della prigione. Tutti mi dicono ‘L’hai passato, ormai sei tranquillo’ e invece adesso ho cento volte più paura, perché ho capito che non è un’influenza come dice qualcuno e mi sono reso conto di cosa faccia al corpo“.