Benevento, Viola: “Studio psicologia per migliorarmi. Rinnovo? Ho una speranza”

Nicolas Viola venerdì scorso è tornato al gol. Il capitano del Benevento, reduce da un infortunio, ha portato in vantaggio i suoi nella gara contro il Torino su calcio di rigore. Un netto segnale del fatto che vuole continuare ad essere importante per i giallorossi. In attesa del rinnovo, però, si dedica anche all’extra-campo, tra cui l’università.

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Nicolas Viola, capitano del Benevento (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Nicolas Viola è alla quinta stagione con la maglia del Benevento ed oggi indossa anche la fascia da capitano. Il dieci sulle spalle e lo spirito da trascinatore. Quest’anno, a causa di un infortunio, è stato costretto a restare ai box, ma alla prima occasione utile ha risposto “presente”. Il centrocampista classe ’89, infatti, venerdì scorso ha portato in vantaggio i suoi nel match contro il Torino realizzando un calcio di rigore. Adesso che può tornare a dare un contributo alla sua squadra, dunque, la testa va al futuro: dal rinnovo con il club di Oreste Vigorito fino agli obiettivi fuori dal terreno di gioco, come la laurea.

Viola verso la laurea in psicologia

Un calciatore esperto di psicologia è più unico che raro. Nicolas Viola, tuttavia, ha sfatato tale mito. Il centrocampista, infatti, è iscritto all’università proprio in questo campo. “Mi ero diplomato ragioniere in Calabria. Da qualche anno ho ripreso gli studi. Lo faccio la mattina, svegliandomi presto. Sono entrato al terzo anno e in autunno potrei finire. Lo faccio per i miei figli, Nicole, 5 anni, e Matthias, 3 anni. Penso che prima di educare i bimbi, dobbiamo rieducare noi stessi. La psicanalisi mi permette di migliorarmi. E io penso sempre a migliorarmi“, ha ammesso in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Un titolo che magari potrebbe servirgli quando un giorno appenderà gli scarpini al chiodo. Oggi, infatti, le figure di supporto alle squadre sono sempre più frequenti.

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Gli obiettivi sul campo

Nicolas Viola, al momento, è però totalmente concentrato sul ritorno in campo. Si è già tolto grandi soddisfazioni e non intende smettere: “Venerdì è stata una giornata incredibile. Non mi ero allenato tanto. Sono andato in campo e ho tirato il rigore. Sono tranquillo quando vado a calciare di sinistro. I portieri prima erano meno predisposti ai mancini, ora studiano. Peccato non aver vinto, ma il Torino è una gran squadra“. E sull’infortunio ormai alle spalle: “Ho fatto una pulizia del menisco, poi ho sentito dei fastidi muscolari e mi sono fermato. Le punizioni mi piace calciarle e a giro. Vorrei arrivare anche alla ‘Maledetta’ di Pirlo. Ci sto provando, in questo modo hai più possibilità: collo, tre dita o interno piede. So che al Fantacalcio in tanti mi prendono e mi hanno dato fiducia. Voglio ripagarla. Recoba, Riquelme e Redondo erano i miei idoli. Volevo fare il calciatore, viaggiavo da Taurianova a Reggio e non è poco. Il 10 è un numero che mi dà responsabilità. Sono convinto di poterlo portare“.

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Il contratto del centrocampista è in scadenza a giugno, ma non se ne preoccupa: “Voglio sperare che non sia un problema. Già un’altra volta con il presidente Vigorito e il direttore Foggia abbiamo trovato l’accordo in pochi minuti. Sono in scadenza a giugno. Non ho mai pensato di andar via dal Benevento. Vorrei ancora dare una mano a questa squadra, anche da mezzala, non necessariamente davanti alla difesa, a questo gruppo super che sta continuando con Inzaghi il bellissimo lavoro dello scorso campionato“. Adesso, dunque, testa all’Inter: “Due cose mi impressionano dei nerazzurri. Lukaku: fa la differenza. E la loro struttura fisica“.

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