Ronaldo a Courmayeur in un hotel ufficialmente chiuso? I Carabinieri…

Indagini in corso dei Carabinieri di Courmayeur relativamente ai due giorni in Valle d’Aosta di Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez

Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez
Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez

Il pallone, questa volta, passa ai Carabinieri di Courmayeur, che fanno riferimento alla stazione di Aosta. Stamattina ecco spuntare proprio i Carabinieri al bellissimo hotel 5 stelle “Le Massif“, situato nella cittadina turistica valdostana: ci sono indagini in corso per la presunta vacanza-relax di Ronaldo a Courmayeur. Secondo le prime ricostruzioni de La Stampa i giorni passati da Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez sarebbero quelli di martedì e mercoledì (26/27 gennaio) con rientro nel pomeriggio di ieri. In serata ecco la Juve battere 4-0 la Spal in Coppa Italia. E per questa partita Ronaldo non doveva comunque scendere in campo, in quanto Pirlo gli aveva concesso un turno di riposo.

Ronaldo e Georgina, l’eventuale multa andava fatta subito

A quanto pare l’hotel era chiuso. CR7 e la compagna avrebbero violato il divieto di spostamento tra regioni, spostandosi da Torino in Valle d’Aosta per una fuga romantica sulla neve. Di fatto, però, non rischiano nulla. L’eventuale multa di 400 euro, infatti, andava compilata dai Carabinieri “in presenza” e non ha alcun valore “in differita”. La contestazione va fatta immediatamente, fermando chi viola la norma e chiedendo i motivi dello spostamento. E poi prima di un eventuale verbale, comunque, sarebbero dovute venire fuori le motivazioni del viaggio: sponsorizzazione? Appuntamento di lavoro per entrambi? Dal video diffuso ieri sembrerebbe una semplice mini vacanza-relax per il compleanno di Georgina, con tanto di mattinata in val Vény per un giro in motoslitta. Ma chissà.

Ci sono poi le eventuali responsabilità degli albergatori. Nulle, stando ai decreti. Gli stessi albergatori del “Massif” (struttura aperta come tutte le altre, ai proprietari la legittima scelta di abbassare le serrande) non erano tenuti a conoscere – né potevano chiederlo per questioni di privacy – il motivo dello spostamento di chi prenota una stanza.