Juric non nasconde la delusione per il black-out della sua squadra che ha compromesso l’esito di un match che aveva preparato in tutt’altra maniera. La sua sincera analisi nel dopogara. 15 minuti di follia pagati a caro prezzo.
Una partita segnata dai tre gol subiti in sei minuti… “Sì. Abbiamo iniziato molto bene la partita, non concedendo occasioni alla Roma. Poi però, sul primo calcio d’angolo a sfavore, con un saltatore come Dawidowicz che era momentaneamente fuori dal terreno di gioco, abbiamo preso gol, e nei 7-8 minuti successivi non abbiamo fatto bene. Un vero blackout. Comunque non facciamo drammi e ripartiamo. Del resto, quando si affrontano squadre come la Roma bisogna essere al meglio, altrimenti si fa fatica”.
Troppi complimenti hanno fatto male al suo Hellas? “La nostra è una piccola realtà, chi non lo tiene a mente per me è fuori di testa. Spero sia chiaro a tutti, a noi deve esserlo. Se i miei i giocatori pensano di potersi rilassare e giocare senza cattiveria state sicuri che finiremo male. Questa sconfitta deve suonare come un campanello d’allarme. Tante squadre che sono sotto di noi hanno rose migliori ma sono sotto 15 punti, devono chiedersi perché. Se noi perdessimo la cattiveria agonistica sarebbe molto grave e spero che non succeda”.
La Roma ha giocato da grande squadra… “Spesso quest’anno abbiamo messo in difficoltà avversarie molto forti come la Roma, oggi invece non ci è riuscito e dobbiamo accettarlo. Ci sta di perdere, ma avremmo dovuto essere più concentrati nella fase di gara in cui abbiamo subito i gol”.
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Come ha visto l’esordio di Lasagna? “Quando è entrato ha dato vivacità alla nostra manovra offensiva. Kevin deve inserirsi con tranquillità, sicuramente farà bene”.
Occorre ora pensare subito alla prossima partita contro l’Udinese, che ne pensa? “Anche l’Udinese ha in ‘rosa’ diversi giocatori molto importanti, quindi come sempre sarà una gara dura per noi, ma se saremo tosti e se avremo il giusto atteggiamento potremo sicuramente giocarcela. La partita di oggi ci può servire di lezione, ora però vogliamo ripartire con il piede giusto”.