Ducati, Dall’Igna: “I giapponesi ci copiano? Mi fa piacere…”

Il direttore generale di Ducati Corse ha parlato dei tanti spunti tratti dalle rivali giapponesi. Più in generale, Dall’Igna ha detto la sua sul doppio cambio in sella, con gli arrivi di Bagnaia e Miller.

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Gigi Dall’Igna e il suo proverbiale pizzetto – meteoweek.com (photo by Getty Images)

La Ducati cambia in maniera radicale, alla vigilia del Mondiale della classe MotoGP del 2021. Intanto c’è stato un doppio cambio nel plotoncino dei piloti del team ufficiale. In sella alla nuova Desmosedici ci saranno infatti FrancescoPeccoBagnaia e l’australiano Jack Miller. Un cambiamento secco e non privo di polemiche, com’è stato ad esempio per quanto riguarda l’addio di Andrea Dovizioso. Ma nelle parole e nelle intenzioni di Gigi Dall’Igna c’è proprio la forte voglia di azzerare e ricominciare, nonostante la conquista dell’ultimo titolo costruttori.

Nel corso dell’evento di presentazione della nuova Desmosedici, Dall’Igna ha debuttato parlando dei tanti spunti “tratti” dai rivali. Le case giapponesi hanno messo a punto diversi elementi già visti sulla Ducati: “Siamo spesso avanti nello studio di certe soluzioni tecniche – ha detto – e il fatto di essere copiati dai giapponesi fa davvero piacere. Batterli è difficile perché i costruttori giapponesi hanno una storia recente più lunga della nostra e poi sono più strutturati per il budget. Per questa stagione il regolamento imponeva a tutti il congelamento di certe parti, come il motore, e quindi abbiamo lavorato su quelle componenti dove era possibile farlo, certi di aver creato una moto competitiva. Potremo migliorare, sia con evoluzioni che avremo dai test in Qatar, sia con qualcosa portato dallo stile dei piloti: credo che gli interventi consentiti saranno sufficienti per migliorare le prestazioni della nostra moto“.

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Poi si commenta anche la scelta di cambiare i due piloti del team ufficiali, e di conseguenza quelli del team clienti. Bagnaia e Miller rappresentano quella voglia di novità che sta caratterizzando la Ducati del futuro: “Abbiamo fatto un cambiamento importante per i piloti, scegliendone due che fanno parte della nostra famiglia da qualche anno e che compiono un passo importante e diverso passando nel team ufficiale. Per me sono pronti: Miller ha un talento incredibile, ha chiuso il 2020 alla grande e deve solo capire che è uno da titolo e che quindi a volte è meglio accontentarsi di un buon piazzamento che non giocarsi sempre il tutto per tutto; Bagnaia è giovane, ha grandi doti, enormi margini di crescita e uno stile di guida particolare che gli consente di sfruttare bene la fase di centro curva“.

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Ma dopo il titolo costruttori, Dall’Igna sogna di festeggiare un titolo piloti. Alla Ducati manca dai tempi di Casey Stoner, e i tempi potrebbero essere diventati maturi per riuscirci un’altra volta: “È l’unico sogno lavorativo che mi resta da realizzare, daremo tutto per privarci. Di partenza serve una buona moto di base, ma credo pure nell’importanza delle innovazioni che possano fare la differenza: non è un caso che tutti, compresa la Suzuki iridata che ha una moto considerata abbastanza facile, hanno inserito delle cose, come le appendici, portate in pista per prima da Ducati. Alla fine quello che conta è vincere: non ci sarà mai una moto perfetta che gira in modo ideale o che possiede il motore più veloce di tutti, perché il mezzo perfetto non esiste: si cresce solo alzando l’asticella in tutti i settori, con un aiuto reciproco di tecnici e piloti. Questa è la strada“.

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