Czyborra: “Genoa scelta giusta, a Bergamo non avevo prospettive”

Il tedesco Lennart Czyborra è uno dei tanti rilanciati di Ballardini che anche grazie a lui ha trascinato il Genoa ben lontano dalla zona retrocessione.

Genoa Czyborra
L’esterno mancino del Genoa Lennart Czyborra, 21 anni (Credits: Getty Images)

Timido e poco impegnato con Maran, padrone autorevole della fascia sinistra con Ballardini. La vita di Czyborra è cambiata e non poco da quando al Genoa è arrivato un nuovo allenatore. La svolta del Grifone che sta volando con una media punti da Champions League, è anche quella del tedeschino che a Bergamo hanno lasciato andare dopo mesi di panchina. “Ed è per questo che il Genoa non è un passo indietro nonostante le diverse situazioni in classifica. A cosa mi serve appartenere a una squadra apparentemente più forte ma solo stare lì in panchina? – si chiede Czyborra in una lunga intervista al portale tedesco sportbuzzer – Da giovane è importante avere delle presenze regolari e poi gioco comunque in serie A. A Bergamo mi mancava la prospettiva.

LEGGI ANCHE: Genoa, Criscito si ferma ancora: è il terzo stop stagionale

Il Genoa e Czyborra, è scoccata la scintilla

Insomma lasciare una squadra che gioca la Champions per una di metà classifica è “stata la decisione giusta – continua il laterale tedesco – sono stato accolto calorosamente dalla squadra e dal club. Ho buone sensazioni anche per fare qui i prossimi passi della mia carriera”.

Il Genoa di Ballardini è una macchina da guerra che in campionato non perde da sei gare consecutive con quattro vittorie e due pareggi e ha alzato il muro davanti a Perin. Una sola rete al passivo nelle ultime cinque partite: “Certamente non divulgherò ora la nostra formula segreta – spiega Czyborra – ma ci comportiamo in modo diverso rispetto all’inizio della stagione, siamo più aggressivi. Con il nuovo allenatore è arrivata non solo una nuova disposizione tattica, ma è proprio cambiato il vento”.

Le difficoltà sono quindi alle spalle e sono state molte a inizio stagione anche a causa del focolaio di Covid-19 che ha invaso Pegli: “All’inizio dovevamo giocare alcune partite anche se c’erano 15 o 16 positivi all’interno della squadra. Questi giocatori non sono stati disponibili per due o tre settimane, il che ci è costato molti punti”.