Tomori si schiera contro il razzismo: “Provvedimenti anche sui social”

Tomori è giunto da pochissimo a Milano, ma sembra che già si sia ambientato alla mentalità italiana. Nel corso di un’intervista, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al razzismo. Ecco cosa ha detto.

Tomori

Fikayo Tomori, difensore del Milan in prestito dal Chelsea, è stato intervistato dalla BBC. Queste le sue dichiarazioni, iniziando dal problema degli insulti razzisti dei tifosi sui social media (Nelle ultime settimane i bersagli sono stati Martial dello United e Rudiger e James del Chelsea, ndr):

Con i social media facilmente accessibili da tutti quanti una persona può creare facilmente in 5 minuti un account fake e iniziare a lanciare insulti razzisti magari perché uno ha fatto un errore durante la partita. Piattaforme social come Instagram, Facebook, Twitter ecc devono non devono rendere una cosa del genere così facile, bannando alcune parole o comunque tutto il necessario per fermare questa cosa. Possiamo solo parlarne così tanto. In Premier League, da quando siamo tornati in campo nel post lockdown, prima di ogni partita ci si inginocchia come gesto antirazzista (in memoria di George Floyd, ndr), eppure tre/quattro mesi dopo c’è ancora chi subisce insulti razzisti sui social media. Tutti sanno che è sbagliato. Penso che bisogna educare le persone a esporsi e mostrare che sia sbagliato, punendo chi continua a fare queste cose sbagliate. Chi ruba in banca poi viene punito. Se uno è razzista dovrebbe essere punito lo stesso”.

Tomori-Milan

Sul suo futuro, contando che il Milan può esercitare il diritto di riscatto: “Sta ai due club decidere. L’esonero di Lampard? Da quando sono arrivato al Milan, penso solo al Milan. Quello che succede al Chelsea rimane al Chelsea”.

Sugli obiettivi: “Sono davvero stimolato ed eccitato per quello che stiamo facendo al Milan e per il finale di stagione. Essere in un club storico come questo a lottare per la testa della classifica… Alla fine della stagione spero di poter festeggiare lo scudetto e la chiamata dell’Inghilterra per gli Europei. Ma nel calcio devi andare per gradi, non puoi andare troppo in là col pensiero. Ogni partita è un’opportunità per migliorare e mettersi in mostra, speriamo di continuare a farlo”.

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