Il tecnico dell’Atalanta, Gasperini, ha ricordato in conferenza stampa quando sia lui che il collega del Real Madrid si trovavano a Torino. I nerazzurri arrivano alla gara di Champions League con la voglia di testare la loro consistenza: come sottolinea Gasperini, infatti, i pronostici gli sono tutti contro.
L’Atalanta arriva all’incontro con il Real Madrid con la certezza che Hateboer non ci sarà: Gasperini, però, non chiarisce qual è la condizione fisica di Gosens. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “Facciamo il primo allenamento oggi, apparentemente non ci sono particolari indicazioni. Soltanto l’allenamento di oggi ci dirà qualcosa“.
Gasperini è prudente e non vuole fare nessun pronostico: “È un risultato che si gioca in due partite. Il risultato ideale sarebbe vincere, ma dobbiamo stare attenti. Troveremo una squadra attenta e concentrata. Sarà una partita di livello. Hanno giocatori che non abbiamo mai incontrato, soltanto in campo potremo averne la percezione“.
Gasperini spiega che Atalanta è pronta a soffrire: “I valori sono quelli delle migliori squadre al mondo. In alcuni casi abbiamo dovuto prendere le misure (il Manchester City, ndr). Di sicuro da queste partite usciremo con qualche conoscenza in più. Noi siamo liberi, sereni: non abbiamo il favore del pronostico, né l’obbligo di andare avanti“.
Gasperini arriva alla partita del 24 febbraio con la consapevolezza che il Real Madrid è la migliore squadra del mondo, nonostante gli infortuni. Dall’altra parte, la Dea non si sente ancora al livello delle big europee, e sa che in ogni caso uscirà da questa gara con qualche consapevolezza in più.
Gasperini spiega: “Il Real Madrid in Champions si trasforma, la partita giocata contro l’Inter è stata una partita di grande personalità. Non credo molto a queste assenze: il Real visto in queste ultime domeniche è stata una squadra più umile, ma questa è anche una qualità. Ha portato a casa vittorie difficili, è risalito in classifica in un momento difficile“.
Il tecnico nerazzurro è contento che Zidane sarà in panchina e non in campo con il Real Madrid. Scherza con i giornalisti: “Se dovesse giocare sarei molto preoccupato. Fortuna che rimarrà in panchina. Quello che ho visto fare a lui l’ho visto fare a pochi. Quando lui giocava nella Juve io ero nella Primavera, spesso andavo a vedere i suoi allenamenti“.
Poi aggiunge: “Ha fatto alcuni anni a Torino. Se devo essere onesto, faccio davvero tanta fatica a identificarlo con altri. Anche quando è diventato allenatore ha continuato a vincere. Lo ha fatto sin da subito, e questo vuol dire che ha nel suo DNA il calcio. Ha confermato a tutti di essere davvero un grande“.
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