Atletico Madrid, Simeone: “Ora è dura, dobbiamo ritrovare serenità”

Diego Simeone dopo la sconfitta 0-1 del suo Atletico Madrid con il Chelsea rilancia al mittente le accuse di troppo difensivismo.

Il tecnico dell’Atletico commenta così la sconfitta di questa sera contro il Chelsea, nell’andata degli ottavi di finale di Champions League: “La partita è stata molto combattuta e non ci sono state molte occasioni da gol da entrambe le parti” e su questo Simeone ha ragione, anche perché la squadra inglese non riusciva a sfondare, mentre il suo Atletico non riusciva a ripatire. Alla fine ha deciso tutto un super gol di Giroud: “Hanno approfittato di quella situazione con Hermoso che tocca il pallone per segnare un gran gol”.

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Simeone analizza la sconfitta del suo Atletico Madrid

Il Cholo analizza poi il gran lavoro della sua squadra a protezione di Oblak: “siamo stati molto compatti in fase difensiva per vedere se con i centrocampisti potevamo andare avanti e uscire velocemente, cosa che non siamo stati precisi a fare. Nel primo tempo loro controllavano e noi abbiamo creato qualche situazione pericolosa in ripartenza”. Per ribaltare il discorso qualificazione c’è ancora la gara di ritorno a Londra: “sarà dura – ammette Simeone a Movistar Plus – dobbiamo ritrovare serenità per rialzarci da questo momento difficile”.

In molti si aspettavano un Atletico Madrid diverso ma Simeone non ci sta: “Non so cosa ci si poteva aspettare di diverso, ognuno può esprimere la propria opinione quando si parla di calcio. Noi abbiamo cercato di essere ordinati, con un muro difensivo forte per poi cercare di sfruttare il nostro talento una volta recuperato il pallone”. Ma al ritorno cosa succederà? “Mancano ancora tre settimane, troppo per pensarci adesso. Loro giocano bene, hanno velocità e noi oggi li abbiamo limitati. Ci è mancata solo un po’ di precisione nel recupero palla e nel possesso, con un migliore posizionamento avremmo potuto fargli male. Ora abbiamo una gara importante con il Villareal a cui arriviamo non risultati non buoni. Dobbiamo solo lavorare”.