Toro, caos Covid. Goldaniga del Genoa: “Noi condizionati per mesi”

Le parole di Goldaniga del Genoa, rilasciate in un’intervista, diventano di stretta importanza ed attualità per un Toro messo alle strette dal Covid

Edoardo Goldaniga del Genoa (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Edoardo Goldaniga del Genoa (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

 

Un anno fa (era esattamente il 24 febbraio 2020) Codogno era la zona rossa d’Italia: una zona di pericolo, cinturata dai provvedimenti legislativi, prima che la pandemia da Covid-19 contagiasse, poi, tutta la penisola. Codogno diventò la città più chiacchierata d’Italia. Il calciatore del Genoa Edoardo Goldaniga, che è nato a Codogno, racconta oggi a calciomercato.com quei giorni prima del disastro e le sue parole diventano di stretta attualità per il Torino, club che in queste ore sta vivendo l’ansia da focolaio. Sono infatti sette le nuove positività al Covid (l’ultima è quella di Bremer, identità mai confermata ufficialmente dalla società) e il match col Sassuolo in programma venerdì con ogni probabilità verrà rinviato.

Leggi anche >   Rinvio di Toro-Sassuolo e Lazio-Toro: ore calde, tamponi di oggi decisivi

Goldaniga: “Andai a trovare la mia famiglia perché il 19 febbraio è l’anniversario della scomparsa di mio papà: non potevo immaginare che sarebbe successo tutto ciò. Il 2020 è stato un anno molto difficile, non solo per Codogno. La mia città è uscita da questa situazione e ora, anche se il virus circola ancora, la situazione è per fortuna più tranquilla. Mi auguro che presto possa essere così per tutta Italia”.

Toro, senti Goldaniga: “Pagato nei mesi successivi le conseguenze del Covid”

Goldaniga fu il primo calciatore professionista a sottoporsi al tampone per rilevare la positività al virus: «Ciò che ci accadde a settembre ebbe dell’incredibile. Il Genoa fu la squadra più colpita dal Covid-19 di tutta la Serie A. Una situazione difficilissima da affrontare che per fortuna non ha lasciato conseguenze in ciascuno di noi ma che ci ha fatto iniziare la stagione con il freno a mano tirato. Oltre a quelle due settimane di positività abbiamo pagato le conseguenze del contagio anche nei mesi successivi. Quasi tutti i giocatori che sono stati contagiati sono rimasti in qualche modo indeboliti, accusando infortuni di vario genere. Una serie di sfortune in sequenza che per lungo tempo non ci hanno permesso di esprimere il potenziale di cui dispone questo gruppo. Poi con l’arrivo di mister Ballardini le cose sono migliorate».