Il Monza vince e convince contro il Pordenone: Cristian Brocchi ha analizzato il successo in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.
Ottima prestazione del Monza, che batte il Pordenone 2-0 grazie ai gol di Frattesi e Gytkjaer (su rigore). I biancorossi trovano la prima vittoria in casa all’U-Power Stadium del 2021 e tornano al secondo posto in classifica superando nuovamente il Venezia, sconfitto oggi pomeriggio dal Brescia.
Al termine della partita, l’allenatore del Monza Cristian Brocchi ha commentato la vittoria in conferenza stampa: ecco le sue dichiarazioni di seguito.
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Miglior modo per tornare alla vittoria in casa, la prima del 2021, ripreso anche il secondo posto con una prestazione convincente.
“Sì, sono molto contento perché dopo, quando non vinci un po’ di partite in casa viene un po’ di peso addosso. I ragazzi oggi avevano una grandissima voglia di tornare alla vittoria, l’hanno dimostrato e hanno messo in campo una grandissima concentrazione, hanno qualità, hanno tenuto in mano il pallino del gioco. Era difficile affrontare una squadra come il Pordenone che chiudeva tutti gli spazi, ogni palla che recuperavano o perdevi erano pronti a ripartire con degli attaccanti molto veloci. Sono stati bravi tutti: gli attaccanti nella reazione alla palla persa, i centrocampisti nel lavorare di conseguenza, i difensori a scappare al tempo giusto nelle marcature preventive, quindi penso che oggi sia stata giocata una buonissima partita”.
Quattordicesima partita senza subire gol e dodicesimo gol di testa.
“Sì, i numeri secondo me sono importanti. Spesso e volentieri si tende a sminuire il campionato che stanno facendo questi ragazzi, ma in realtà abbiamo dei valori altissimi. Siamo la miglior squadra per possesso palla, per passaggi riusciti, miglior difesa e abbiamo tanti altri numeri importanti. Sento spesso delle lamentele sul fatto che non si riesca a giocare delle belle partite, poi dopo vado a vedere i numeri e siamo primi, secondi o terzi in tante voci. Vuol dire che qualcosa di importante lo stanno facendo, nel campionato di B ci sono cinque o sei squadre che lottano con noi perché partite con i nostri stessi obiettivi. Sappiamo qual è il nostro obiettivo, stiamo combattendo, stiamo lottando, ma a volte facciamo fatica. Io penso che se riusciamo a creare questo clima positivo e a dire “bravi” ai ragazzi, loro sentono meno peso addosso e riescono ad esprimersi meglio. Dobbiamo continuare a lavorare per mantenere questa posizione o a migliorarla addirittura, sapendo che è un campionato molto difficile e abbiamo degli avversari”
Il Pordenone si è lamentato per un rigore, ma espulsione di Carlos Augusto esagerata.
“Non si può parlare sempre di episodi a favore o contro. Finché non ci sarà il VAR in Serie B, ci sarà una volta che ti andrà bene e una in cui ti andrà male. Alla fine penso che si compensi sempre un po’ tutto. A prescindere dagli episodi, oggi il Monza ha giocato una buona partita, meritando la vittoria”.
La crescita di Scozzarella è alla base di questo successo?
“La crescita di Scozzarella: sicuramente sì. Ha fatto una grandissima partita. Non so da quanto era che non faceva tre partite in settimana, quindi anche l’infortunio di Barberis ci ha lasciato un vuoto in quella zona: Matteo è stato molto bravo, ha fatto una partita grandiosa e oltre a lui mi sentirei di fare i complimenti ad un ragazzo del 2002 che si chiama Pirola. Ha fatto una partita encomiabile, bellissima e quindi bisogna mettere in risalto queste cose. Una squadra che vuole andare in Serie A che fa giocare un difensore centrale del 2002… I meriti vanno al ragazzo, alla società che ha investito su di lui e siamo tutti contenti”.
Le rotazioni di formazione hanno pagato, con tanti big in panchina. Quanto è importante avere così tanta scelta e qualità in questa fase così delicata?
“Abbiamo avuto diversi problemi questa settimana, ma non si sa sempre quando un giocatore non sta bene o non si è allenato e quindi a volte le scelte sono fatte da me, a volte in realtà sono fatte per esigenze fisiche. I giocatori che hanno avuto problemi non li fai partire e sembra scelta tecnica, a volte è legata ad altri fattori. Penso che l’importanza di avere un gruppo così sta in quelli che non partono dall’inizio, che magari entrano e determinano le partite. Lo dico spesso, subentrano e ti possono far perdere, pareggiare o vincere le partite. Il gruppo ha qualche ragazzo che soffre, che a volte ha qualche muso ed è normale, perché vorrebbero giocare tutti, ma si gioca in 11 con cinque cambi: ci sono equilibri e meriti. Qualcuno che non gioca può avere meno meriti rispetto ad altri e lo deve accettare e lavorare in settimana per farmi cambiare idea”.
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