Antonino Gallo è ormai un titolare fisso del Lecce da cinque giornate. Eugenio Corini ha riscoperto a sorpresa il classe 2000. Il terzino palermitano non nasconde la gioia.
Cinque gare da titolare e una avventura che sembra essere appena cominciata. Il Lecce ha, a sorpresa, scoperto Antonino Gallo. Il terzino sinistro, cresciuto delle giovanili del Palermo e approdato in Salento nel 2019 a seguito del fallimento del club di Viale del Fante, non era finora mai stato notato dagli allenatori che si sono susseguiti sulla panchina. Tanta panchina e, talvolta, è anche finito fuori dalla lista dei convocati. La storia, tuttavia, è cambiata nel girone di ritorno della stagione 2020/21 di Serie B. Il tecnico Eugenio Corini, infatti, complici le assenze sulla fascia, ha affidato il ruolo al classe 2000, il quale una volta chiamato a rapporto ha dimostrato di avere le qualità per guadagnarsi la fiducia sul campo.
L’entusiasmo di Gallo
Antonino Gallo non nasconde la gioia per la ritrovata serenità. Per il terzino sinistro è come se fosse appena arrivato al Lecce, dato che fino a cinque gare fa era soltanto una riserve e aveva quasi pensato di salutare i giallorossi. “A inizio anno ero la terza scelta dopo Calderoni e Zuta e non trovavo spazio. A gennaio sarei potuto andare via, ma Corini e Corvino mi hanno convinto a restare prospettandomi una crescita a 360 gradi. Poi l’infortunio di Calderoni ha cambiato un po’ le cose anche per me. Sono entrato contro l’Empoli e ho fatto bene, da lì ho iniziato a giocare e ripagato la fiducia di tutti. Ora avanti con umiltà. Non ho vissuto tanto bene la panchina, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento. L’importante è lavorare al massimo e dare tutto ogni giorno: prima o poi tutto torna nella vita“. Lo ha detto in un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno.
E sul compito assegnatogli dal tecnico Eugenio Corini: “Il ruolo di quarto di difesa non mi dispiace, anche se devi garantire molta più copertura e non hai tanto spazio per spingere. Preferisco però giocare a centrocampo, in un 3-5-2, per avere tutta la fascia a disposizione e tanto spazio su cui puntare in velocità. Con Corini e Lanna sto lavorando molto nella fase difensiva, ma anche sull’uso del piede destro. Mi ispiro a Marcelo: completo, molto tecnico e usa la testa”.
Il Lecce, d’altro canto, ha finora dimostrato di potere conquistare la promozione in Serie A e il classe 2000 non vede l’ora di giocarsela: “Abbiamo tutte le caratteristiche per farlo, siamo una squadra forte e attrezzata. Dobbiamo soltanto stare zitti e pedalare ogni giorno, come ci ripete sempre il mister sia nei momenti negativi che in quelli positivi. Contro Entella e Reggiana abbiamo fatto delle partite straordinarie, anche se nel primo caso la palla non è voluta entrare. Se giochiamo così, possiamo mettere in grossa difficoltà chiunque”.
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Il terzino tra passato e futuro
Antonino Gallo, seppure ora sia stabilmente in Salento, non dimentica le sue origini. Il Palermo infatti gli ha dato la possibilità di arrivare tra i grandi: “Sono cresciuto allo Zen. Un quartiere molto povero del capoluogo siciliano, dove adesso vive ancora la mia famiglia. Il calcio ha cambiato la mia vita e mi ha fatto capire cosa, invece, poteva darmi la strada. So di essere un motivo di orgoglio per il mio quartiere e per i suoi abitanti e vorrei fare per loro qualcosa di importante. Lo Zen mi ha fatto capire tante cose, tra cui la fame. La mia squadra del cuore? Il Palermo, la squadra dove sono cresciuto e che ho sempre amato. Spero che l’aquila torni presto a volare dov’è giusto che meriti”.
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Il futuro del giovane difensore è adesso ambizioso: “Vorrei arrivare sempre più in alto, per giocare in un top club di Serie A. Ma per farlo bisogna lavorare sodo, con umiltà e concentrazione, ogni giorno. Gli Europei Under 21? Mai dire mai: sarebbe un sogno nel cassetto che si realizza. Ce la metterò tutta per andare all’Europeo, non mollerò mai un metro: se dovesse arrivare la convocazione bene, altrimenti lavorerò per esserci in quello successivo”, ha concluso.