Lo skipper di Luna Rossa presenta la sfida nella consueta conferenza stampa del giorno prima. Secondo Max Sirena New Zealand non è infallibile, anche se è ancora presto per esprimere un giudizio.
Il grande giorno, quello più atteso, sta finalmente per arrivare. Nella notte tra domani e dopodomani, infatti, prenderà il via la finalissima della America’s Cup 2021. E a prendervi parte ci sarà Luna Rossa, dopo il successo nella finale di Prada Cup contro i britannici di Team Ineos. Dall’altra parte, come di consueto, ci sarà New Zealand per una rivincita della sfida del 2001. Quella volta, con imbarcazioni completamente diverse, il team italiano guidato da Francesco De Angelis dovette arrendersi. Questa volta è Max Sirena a guidare Luna Rossa a caccia di una vera impresa.
Lo skipper dell’imbarcazione italiana, nella conferenza stampa di presentazione della finale, ammette che non si possono ancora esprimere giudizi o fare previsioni. “Sapremo dopo le prime due regate se sarà una Coppa America equilibrata. Ad essere onesti adesso non lo sappiamo. Tante persone sono già sicure del risultato finale. Io penso che questo è uno sport, è una finale. C’è tanta pressione sui team. Noi non abbiamo niente da perdere e daremo tutto per cercare di rendere la vita difficile ai neozelandesi. Credo che sia difficile valutare le prestazioni sono guardando le due barche navigare“.
A proposito di New Zealand, in tanti ne hanno esaltato le doti, soprattutto negli allenamenti svolti nei giorni scorsi. In ogni caso, Max Sirena si rende conto della grande chance a disposizione di Luna Rossa in questa finalissima: “Sappiamo che sono veloci, perché abbiamo gareggiato contro di loro più di due mesi fa e poi li abbiamo visti diverse settimane fa allenarsi con americani ed inglesi. Però davvero non saprei, è troppo presto per giudicare. Non ho la sfera di cristallo. Per noi è l’opportunità della vita. Quindi ce la metteremo tutto per afferrare questa opportunità“.
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Si passa poi agli aspetti tecnici, quelli che possono risultare decisivi. Secondo Max Sirena, una finale con così tante regate in programma consente di affrontare tutto con grande serenità e capacità di studiare gli avversari: “L’America’s Cup è un gioco di design. Noi abbiamo iniziato la campagna con dei foil davvero piccoli. Poi abbiamo fatto un passo in avanti. Abbiamo provato anche i foil a T sulla barca piccola. Quindi abbiamo valutato tutti gli aspetti, le forme e le differenze. Alla fine è stata una decisione presa dai marinai e dai progettisti. È impossibile progettare una barca completamente overall. Io credo che devi tarare la tua barca in previsione di quello che pensi che andrai a trovare in termini di meteo durante la campagna“.
Lo skipper di Luna Rossa ammette che il fattore umano, durante le regate, conta fino a un certo punto. Aver messo a punto una imbarcazione che sia forte e prestante in tutte le fasi di una regata, in fin dei conti, è decisivo. “Alla fine di solito la Coppa America è vinta dalla barca, perché i livelli degli equipaggi sono altissimi. È difficile giudicare, noi abbiamo un pacchetto differente rispetto a loro. Loro hanno optato per ottenere un minor effetto drag sull’acqua. Credo che la barca dei Kiwi rappresenti al meglio Peter Burling, perché questo è il suo modo di navigare”.
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Ma andiamo a scoprire quali sono le novità in casa Luna Rossa. Max Sirena svela che ci sono stati alcuni aggiornamenti, in settori che possono risultare decisivi: “Abbiamo un nuovo set di vele. Abbiamo apportato delle piccole modifiche ai foil e ad alcuni aspetti aerodinamici. Abbiamo migliorato il sistema dei fusibili per poter effettuare le transizioni in maniera più veloce. Abbiamo regatato appena 16 volte con questa barca, che non sono nulla. Siamo appena all’inizio di questa classe AC75 e spero davvero che chiunque vinca continui ad andare avanti con queste imbarcazioni, perché sono le più entusiasmanti su cui abbia lavorato nella mia vita. Abbiamo fiducia nella nostra barca, sappiamo che loro saranno più veloci e che saranno difficili da battere, ma questo è lo sport“.